VITAMINA K: ALLEATA SANGUE, DELLE OSSA E DEL CUORE

La vitamina K1, presente nei vegetali a foglia verde, favorisce la coagulazione del sangue attivando enzimi fondamentali come la protrombina. La vitamina K2, prodotta da batteri intestinali o assunta da alimenti animali, regola il metabolismo osseo e previene l'osteoporosi. Inoltre, protegge il sistema cardiovascolare riducendo la calcificazione arteriosa, contribuendo così a una buona salute generale. Entrambe le vitamine sono essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Scopri le sue proprietà ed i benefici con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliera-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Giulia Tavella

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in Dietistica nel 2018 e laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione nel 2021. Svolge attività libero professionale, occupandosi di educazione alimentare e nutrizione per patologia. Si occupa da sempre con maggiore attenzione dell’alimentazione per la salute della donna. Socia Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

LA VITAMINA K1 E K2

Quando parliamo di vitamina K, ci riferiamo a un gruppo di composti naturali fondamentali per la salute umana: il fillochinone (conosciuto come vitamina K1) e i menachinoni (noti come vitamina K2). Sebbene entrambi appartengano alla stessa famiglia, si distinguono per fonti, funzioni e benefici specifici.

COS’È LA VITAMINA K1?

La vitamina K1 è presente soprattutto nei vegetali a foglia verde, come spinaci, cavoli e lattuga, ed è la forma di vitamina K che otteniamo principalmente attraverso l’alimentazione. Il suo ruolo principale è quello di partecipare ai complessi meccanismi della coagulazione del sangue.

Questo nutriente agisce come co-fattore per diversi enzimi, che attivano molecole fondamentali come la protrombina e i fattori della coagulazione VII, IX e X. Questi processi permettono al nostro organismo di rigenerare le ferite in modo efficiente, prevenendo emorragie.

LA VITAMINA K2 E IL SUO RUOLO ESSENZIALE

La vitamina K2, invece, viene prodotta principalmente dai batteri presenti nell’intestino e può essere assunta tramite alcuni alimenti di origine animale, come formaggi fermentati, tuorlo d’uovo e fegato. A differenza della K1, il ruolo della vitamina K2 è legato soprattutto alla salute delle ossa e al metabolismo osseo.

In particolare, la K2 è cruciale per attivare l’osteocalcina, una proteina essenziale per il legame del calcio alle ossa. Questa funzione la rende un potente alleato nella prevenzione dell’osteoporosi e di altre patologie legate alla fragilità ossea.

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VITAMINA K: DOVE TROVARLA

La maggior fonte di vitamina K è rappresentata dal gruppo alimentare degli ortaggi, in particolare da verdure a foglia verde quali:

  • broccoli
  • lattuga
  • spinaci
  • bieta
  • cavoli
  • indivia

È inoltre presente anche nella soia e nell’olio di oliva. Da questi alimenti si ricava vitamina K1.

Invece, la vitamina K2 è presente in piccole quantità anche in alimenti come

  • prodotti fermentati, come yogurt e formaggi
  • tuorlo d’uovo
  • fegato
  • burro

Il fabbisogno per la popolazione adulta, secondo i LARN, è di circa 140-170 μg al giorno.

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PREVIENE FRATTURE E AIUTALA SALUTE DELLE OSSA

Oltre al già noto ruolo della vitamina K nella coagulazione del sangue, negli ultimi anni sono aumentati gli studi in merito al ruolo giocato da questa sostanza nella prevenzione delle fratture e nel mantenimento di una discreta salute ossea. Inoltre è anche implicata nella patogenesi di patologie a basso grado di infiammazione, come malattie cardiovascolari e disturbi neuro-cognitivi. Per tale motivo, è fondamentale seguire una dieta completa, varia ed equilibrata, ricca di vegetali, che permetta di garantire il soddisfacimento dei fabbisogni di vitamina K. Inoltre, per i neonati, è raccomandata la supplementazione profilattica di vitamina K al fine di prevenire emorragie spontanee.

ATTENZIONE ALLA CARENZA DI VITAMINA K

la carenza di vitamina K, purché rara, può comportare seri problemi alla corretta coagulazione del sangue e può manifestarsi con emorragie anche gravi. Nella maggior parte dei casi, questa carenza è determinata da malassorbimento della vitamina a livello intestinale, utilizzo di farmaci anticoagulanti, malattie epatiche oppure a causa di nutrizione artificiale parenterale.

Altri effetti della carenza, come dimostrato da numerosi studi, si possono manifestare a livello del tessuto osseo, dove si riscontra un aumento della fragilità e quindi del rischio di fratture.

Al contrario, trattandosi di una vitamina liposolubile e quindi accumulabile, l’ipervitaminosi può essere causata, in primis, da una supplementazione vitaminica esagerata con conseguente comparsa di sintomi quali vomito, nausea, trombosi, anemia, sudorazione profusa e vampate di calore.

BIBLIOGRAFIA

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  2. IEO – Banca Dati di composizione degli Alimenti (BDA)
  3. SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana. LARN – Livelli di Assunzione di RIferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. A cura di: SINU-INRAN. Milano: SICS Editore, 2014
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  5. Simes DC. Viegas CSB, Araujo N, Marreiros C. Vitamin K as a diet supplement with impact in human health: Current evidence in age-related diseases. Nutrients. 2020 Jan;12(1):138
  6. Mihatsch WA, Braegger C, Bronsky J, et al. Prevention of Vitamin K Deficiency Bleeding in Newborn Infants: a Position Paper by the ESPGHAN Committee on Nutrition. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2016 Jul;63(1):123-9

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