Consulenza scientifica
VITAMINA A: CARATTERISTICHE, FONTI E RUOLO DEI PRECURSORI
La vitamina A è una vitamina liposolubile, appartenente a una classe di composti chiamati retinoidi, di cui il retinolo è la forma più conosciuta. La quantità di vitamina A presente negli alimenti viene misurata in retinolo equivalenti (RE), un’unità standard che permette di valutare sia la vitamina attiva che i suoi precursori.
LE FONTI ALIMENTARI: UN MIX DI ORIGINE ANIMALE E VEGETALE
Questo importante nutriente è disponibile in diverse fonti alimentari:
- Alimenti di origine animale: il fegato, l’olio di fegato di pesce, il burro, il tuorlo d’uovo, il latte e i formaggi sono ricchi di vitamina A già pronta per essere utilizzata dal corpo.
- Alimenti vegetali: carote, peperoni, albicocche, anguria, pomodori e meloni contengono β-carotene, un precursore della vitamina A che l’organismo converte a livello intestinale.
IL RUOLO DEL β-CAROTENE COME PRECURSORE
Negli alimenti vegetali, la vitamina A non è presente nella sua forma attiva ma come carotenoidi, in particolare il β-carotene. Questo composto viene trasformato in vitamina A dall’intestino, permettendo a chi segue una dieta ricca di frutta e verdura di soddisfare il proprio fabbisogno di questo nutriente essenziale. Il β-carotene agisce anche come antiossidante, proteggendo le cellule dai danni ossidativi.
Conoscere le diverse fonti di vitamina A e il ruolo dei retinoidi e dei carotenoidi è fondamentale per una dieta equilibrata che garantisca la salute della vista, della pelle e del sistema immunitario.
Alimento | vitamina A (RE/100mg) |
Fegato di pollo | 36.600 |
Olio di fegato di merluzzo | 18.000 |
Carote crude | 1.148 |
Burro | 930 |
Tuorlo di gallina | 640 |
Pomodori maturi | 610 |
Zucca gialla | 599 |
Peperoni gialli | 458 |
Albicocche | 360 |
VITAMINA A: QUANTITÀ RACCOMANDATE
Essendo una vitamina liposolubile, il suo assorbimento è favorito dalla presenza di grassi e dalla secrezione della bile nell’intestino. Al contrario, la fibra può limitarne l’assorbimento.
Una volta assorbita, può essere depositata nel fegato, la sede principale, ma anche a livello renale, polmonare e nelle cellule adipose.
Secondo i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN), il fabbisogno di vitamina A varia in base all’età. In particolare per gli adulti si consigliano rispettivamente:
- 600mcg RE/die per le donne
- 700mcg RE/die per gli uomini
Entrambe sono quantità facilmente raggiungibili attraverso un’alimentazione varia ed equilibrata.
VITAMINA A: UTILE ALLA SALUTE DEGLI OCCHI
La principale funzione della vitamina A è legata alla vista e alla salute degli occhi: è implicata infatti nella sintesi della rodopsina, sostanza presente sulla retina, indispensabile per la sensibilità alla luce.
Inoltre, è importante per:
- il mantenimento dell’integrità della cute e delle mucose
- il corretto funzionamento del sistema immunitario
- la crescita
Studi recenti hanno messo in luce anche un possibile ruolo della vitamina A nella prevenzione dei tumori, attraverso meccanismi di regolazione della crescita cellulare. In particolare, è stata evidenziata un’importante attività protettiva del β-carotene nei confronti del tumore del polmone e del seno.
VITAMINA A: RISCHI DI CARENZA E DI ECCESSO
Uno scarso introito alimentare di vitamina A, il consumo quasi esclusivo di vegetali cotti, la presenza di un malassorbimento lipidico sono tutte possibili cause di carenza di vitamina A. Questa può manifestarsi con:
- difficoltà nella visione notturna
- alterazioni cutanee e delle mucose
- scarsa resistenza alle infezioni
Allo stesso tempo, essendo una vitamina liposolubile, esiste anche il rischio di ipervitaminosi e di tossicità, riscontrabile soprattutto a seguito di integrazione con supplementi vitaminici. L’eccesso di vitamina A può causare:
- ipertensione endocranica
- cefalea
- insonnia
- alterazioni cutanee
- problemi epatici
- problemi articolari (in particolare è associata ad un aumentato rischio di osteoporosi e frattura negli anziani e nelle donne in post menopausa)
Anche in gravidanza, è bene fare attenzione all’eccesso: l’ipervitaminosi A, infatti, ha come principale effetto collaterale quello della teratogenicità. Per questo motivo, alle donne in dolce attesa è fortemente sconsigliato l’utilizzo di supplementi di vitamina A e il consumo regolare di fegato.
Per questi motivi, quindi, l’uso di integratori di vitamina A deve essere attentamente valutato dal medico in base allo stato nutrizionale del paziente!
BIBLIOGRAFIA
- Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione (CREA). Linee guida per una sana alimentazione, dossier scientifico. 2018
- IEO – Banca Dati di composizione degli Alimenti (BDA)
- Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. A cura di: SINU-INRAN. Milano: SICS Editore, 2014
- World Cancer Research Fund/ American Institute for Cancer Research. Diet, Nutrition, Physical Activity, and Cancer: a Global Perspective. Continuous Update Project Expert Report. 2018
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