Consulenza scientifica
PALLAVOLO E ATTENZIONE
“In una frazione di secondo devo decidere cosa fare scegliendo l’azione che ritengo più efficace tra quelle che possiedo nel mio bagaglio tecnico”. In questa frase c’è l’impostazione di tutto il problema.
Da un lato devo avere un bagaglio tecnico più vasto possibile che mi consenta di scegliere l’azione più efficace. Abbiamo visto che posso migliorare e sviluppare il mio bagaglio tecnico con l’allenamento, lavorando sui fondamentali e studiando le situazioni di gioco.
Dall’altro lato le mie capacità attentive devono essere in grado di realizzare la scelta dell’azione più efficace nel modo migliore e nel più breve tempo possibile, tante volte addirittura prevedendo l’azione dell’avversario e anticipando l’inizio della risposta.
LO STILE ATTENTIVO
Se l’attenzione gioca un ruolo fondamentale in uno sport in cui le azioni si svolgono in tempi brevissimi, possiamo domandarci che tipo di attenzione necessita al pallavolista. Conosciamo:
- un’attenzione diffusa, in cui il nostro sistema nervoso centrale prende in esame un vasto numero di informazioni che provengono dall’ambiente e sceglie poi di valorizzare quelle necessarie allo svolgimento dell’azione
- un’attenzione selettiva, in cui si focalizza l’interesse verso alcuni elementi dell’ambiente e si segue quelli, escludendo a priori altri che si ritengono non necessari
- un’attenzione focalizzata o concentrazione, che potremo definire attenzione ultra-selettiva, dove viene escluso tutto ciò che ci circonda e l’interesse è “focalizzato” sul gesto tecnico da compiere e pochi altri elementi conseguenti.
Inoltre, dobbiamo fare anche una distinzione tra attenzione esterna (rivolta verso l’ambiente) e una attenzione interna (rivolta verso il proprio corpo). È chiaro che, essendo la Pallavolo uno sport estremamente dinamico, questi vari tipi di attenzione variano continuamente in corrispondenza delle varie fasi del gioco.
Possiamo dire che la concentrazione è riservata solo al momento della battuta, dove l’atleta deve porre i propri sensi al servizio del gesto tecnico e al fine che si prefigge, escludendo a livello sensoriale qualsiasi altro stimolo. È possibile questo ? Certamente, il nostro sistema nervoso centrale funziona come un apparecchio musicale “low noise” che elimina il rumore di fondo per far risaltare solo il segnale importante.
Per un giocatore, invece, che riceve e deve poi sviluppare o seguire l’azione, oppure per un giocatore che difende, è necessario passare progressivamente da una attenzione diffusa, che valuti tutti i possibili elementi legati alla situazione di gioco, ad un’attenzione più selettiva che segue tutto ciò che è connesso allo spostamento della palla fino al momento finale che si focalizza completamente su questa.
Come si può vedere il gioco richiede lo sviluppo di tipi di attenzione diversi in momenti diversi fino a costituire un sistema di attenzione ben preciso che potremo definire uno “stile attentivo” specifico per la pallavolo.
L’ALLENAMENTO DELLO STILE ATTENTIVO
Alla domanda se lo stile attentivo si può allenare la risposta è affermativa, anche se gli esercizi che possiamo utilizzare non sono specifici. In altre parole, possiamo benissimo utilizzare esercizi tecnici o tattici eseguiti per un altro scopo e inserire anche una componente legata agli aspetti attentivi.
Quello cui dovremmo tendere è il mantenimento dell’attenzione e della nostra capacità di variarne i tipi per periodi prolungati di tempo per essere pronti ad affrontare al meglio qualsiasi azione di gioco, specialmente quelle finali e decisive.
Si possono usare “distrattori” visivi o sonori che interferiscano con l’esercizio, o creare situazioni complesse da risolvere con soluzioni prefissate, o effettuare azioni di gioco creando un ambiente ad “alto noise” per abituarsi a non distrarsi per colpa di stimoli esterni (pubblico, ambiente, avversari etc.).
L’ESPERTO: ALLENARSI A RIDURRE L’ERRORE
“Per essere capaci di non calare il proprio livello di attenzione nei momenti decisivi è sicuramente necessario ricrearli in allenamento e prepararsi ad affrontarli al meglio. Il parametro di riferimento è l’errore. L’allenamento dello stile attentivo, quindi, deve tendere alla riduzione degli errori aumentando la complessità delle situazioni di gioco.” Indica il Professor Giuliano Fontani, che spiega: “La Pallavolo richiede uno stile attentivo specifico e la necessità di mantenerlo costante nel tempo. Ne consegue che i giocatori che riescono, grazie alle loro capacità attentive, a leggere bene le fasi del gioco, riescono anche a tirar fuori dal loro bagaglio tecnico-tattico le risposte giuste ai problemi che il gioco pone.”
BIBLIOGRAFIA
- Fontani G. – Fisiologia della Pallavolo, SSS, 1994
- Mazzali S. – Pallavolo: lo sport dell’intelligenza veloce, Koala libri, 1994
- Fontani G. and Lodi L. Reactivity and event-related potentials in attentional tests: effect of training. Percept. Motor Skills, 94: 817-833, 2002.
- Fontani G. and Migliorini S. A cognitive approach to physical exercise and sport. Cont. Hypnosis and Integr. Ther. 29: 61-77, 2012.
- Casadei R. – La preparazione mentale nella pallavolo. Calzetti & Mariucci, 2017
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