Consulenza scientifica
UNA TECNICA CORRETTA MIGLIORA L’EFFICIENZA
Va ricordato che nel nuoto, come in tutti gli sport ciclici, la velocità di spostamento è data dal prodotto di frequenza (di bracciata, SF) per ampiezza (di bracciata, DS). Per frequenza s’intende il ritmo di bracciate sull’unità di tempo (cicli al minuto o al secondo) mentre per ampiezza s’intende la distanza che si percorre con un ciclo di bracciata (metri per ciclo).
Gli atleti migliori mantengono un’ampiezza di bracciata (DS) superiore e per maggior tempo a fronte di una corretta frequenza (SF). In questo modo il costo energetico è contenuto e il nuotatore acquisisce una migliore efficienza propulsiva. Una migliore efficienza è determinata da una maggiore abilità che si traduce in una migliore tecnica.
Molto spesso nelle squadre di nuotatori master si ha la convinzione che il miglioramento della tecnica non sia possibile a causa dell’età degli atleti che ne precluderebbe un apprendimento rapido e efficace; di conseguenza la gran parte dei tecnici preferisce impostare gli allenamenti sulla parte metodologica gestendo soltanto il volume e l’intensità.
L’ESPERTO: ATTENZIONE ALLA CORRETTA TECNICA DI NUOTO
“Una corretta tecnica favorisce invece quella che deve essere la vera filosofia dell’atleta master: il conseguimento di un migliore benessere fisico“. Indica il dottor Cesare Butini, che afferma: “Inoltre, acquisire una corretta tecnica riduce il rischio di infortuni e, come già detto, favorisce il miglioramento della prestazione con un’ottimizzazione dell’impegno fisiologico.”
QUALI ESERCITAZIONI SONO UTILI
Nel nuoto esiste una grande varietà di esercitazioni mirate al miglioramento della tecnica. Tralasciando gli esercizi base di scivolamento e respirazione, attraverso la scomposizione analitica del gesto, si propongono esercitazioni mirate al miglioramento del singolo aspetto del gesto. Gli esercizi sono ripetuti più volte con l’obiettivo di ottimizzarlo. La difficoltà sarà di trasferire i miglioramenti ottenuti negli esercizi nella nuotata completa. E’ importante ricordare che gli esercizi di tecnica vanno proposti all’inizio della seduta di allenamento, quando l’atleta è ancora fresco perché gli esercizi di tecnica richiedono un’attenzione massimale.
CI SONO ESERCIZI PER TUTTI GLI STILI
Esistono esercizi mirati al miglioramento di tutti gli stili. Può essere utile, negli stili del dorso, farfalla e stile libero, l’utilizzo di ausili didattici come le pinne (corte) e le palette con le quali gli esercizi possono assumere anche una valenza di condizionamento fisiologico. L’importante che il tecnico riesca a trasferire all’atleta l’interesse per gli esercizi di tecnica.
UN METODO DIVERTENTE PER INSEGNARE LA TECNICA E MIGLIORARE L’EFFICIENZA
Questo è chiamato SWOLF. Con questa definizione (acronimo tra nuoto e golf) s’intende la somma tra numero di bracciate effettuate per coprire una vasca e il tempo ottenuto. Per esempio, se per nuotare 25 metri a stile libero ho impiegato 15 secondi effettuando 14 bracciate il mio punteggio swolf (cioè la somma) sarà 29.
La sfida sarà quella, dopo ogni ripetizione, di migliorare questa somma; questo può avvenire aumentando la velocità (intensità) a parità di bracciate o ottimizzando la tecnica di nuoto riducendo il numero di bracciate a parità di tempo. Al fine di rendere efficace e affidabile l’esercitazione, sarà necessario mantenere inalterate le fasi di spinta dal muro di ogni ripetizione.
La riduzione del numero di bracciate produrrà il miglioramento dell’ampiezza di bracciata che rappresenta, come detto in precedenza, un requisito fondamentale dell’efficienza propulsiva. Inoltre, una maggiore ampiezza comporta una diminuzione della frequenza di bracciata che è uno dei fattori condizionanti il costo energetico. In pratica, mutuando uno slogan automobilistico, si può “andare più veloci consumando meno”.
TECNICA DELLE PARTENZE E DELLE VIRATE
La tecnica non si riferisce solo alla nuotata, ma abbraccia tutto ciò riguarda la gara. Anche la partenza e le virate devono costituire parte integrante del progetto tecnico che l’allenatore deve proporre ai suoi atleti.
Un buon ingresso in acqua, una buona spinta dal muro con una corretta posizione del corpo nelle fasi subacquee favorisco il mantenimento di una velocità superiore che sicuramente si trasformerà in un miglioramento in termini di tempo; inoltre, una buona fase di scivolamento nella fase sub della virata favorisce un parziale ma importante ristoro dell’atleta.
BIBLIOGRAFIA
- Counsilman JE, Counsilman BE. La Nuova Scienza del Nuoto. Zanichelli, Bologna, 2004
- Brunetti G. Allenare l’atleta. Manuale di metodologia dell’allenamento sportivo. Edizioni Scuola dello sport, Roma, 2010
- Martin D, Carl K, Lehnertz K. Manuale di teoria dell’allenamento. Società Stampa Sportiva, Roma, 2004
- Toussaint HM, Beek PJ. Biomechanics of Competitive Front Crawl Swimming. Sports Medicine 13, 8–24, 1992
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