Consulenza scientifica
IL PUNTO DI PARTENZA…
È utile ricordare che l’organizzazione del percorso tecnico di un atleta master deve essere definita confrontandoci con i seguenti elementi:
- disponibilità agli allenamenti dell’atleta
- allenabilità dei diversi requisiti che concorrono alla prestazione in funzione all’età e al trascorso (agonistico?) del nuotatore
- disponibilità impianti
- obiettivi personali dell’atleta
L’ESPERTO: QUANTI ALLENAMENTI ALLA SETTIMANA?
“La cadenza degli allenamenti che coniuga nel modo migliore sia l’aspetto salutista che agonistico del fenomeno master è di due/quattro sedute di allenamento la settimana”. Indica il dottor Cesare Butini, che afferma: “L’allenamento di un gruppo è preferibile al lavoro individuale perché oltre a favorire l’aspetto socializzante dello sport, permette di creare quello spirito di appartenenza che sarà poi importante in sede di gara.”
ASPETTI METODOLOGICI
Al fine di rispettare il principio della gradualità sarà importante che l’allenatore abbia ben chiaro lo stato di condizione fisica dei suoi atleti in modo tale da creare un progetto tecnico nel quale ci siano, via via, i margini per aumentare progressivamente l’impegno temporale (aumentando le sedute di allenamento) e/o quello metabolico (se possibile).
Queste attenzioni, oltre a essere efficaci dal punto di vista fisiologico, garantiranno un alto livello motivazionale in quanto il livello tecnico e prestativo del gruppo continuerà a crescere.
COSA ALLENARE
In relazione alle varie età (dai 25 anni in poi), nel programmare le varie fasi di preparazione di un nuotatore master, è necessario considerare il diverso grado di allenabilità dei vari requisiti che concorrono all’ottenimento della prestazione.
Le capacità condizionali e quelle coordinative saranno, nelle categorie più alte, sempre meno allenabili.
L’aspetto aerobico, invece, sia da un punto di vista di resistenza che di soglia anaerobica potrà essere inserito nei programmi di allenamento e costituirà insieme alla tecnica, uno strumento decisivo per migliorare la prestazione senza utilizzare metodiche troppo intense che, oltre a essere poco efficaci per migliorare la prestazione, potrebbero rappresentare anche un pericolo per la salute degli atleti in caso di patologie cardiovascolari non riconosciute.
GLI OBIETTIVI PERSONALI
In relazione alla grande quantità di nuotatori che accedono all’attività master, è normale trovare una grande varietà di obiettivi diversi tra loro. L’ex atleta che continua nella ricerca della prestazione, atleti che si avvicinano al mondo agonistico in età adulta e pur praticandolo con serietà lo affrontano con leggerezza, atleti che vogliono migliorare da un punto di vista tecnico, atleti che si avvicinano perché attirati dalle dinamiche di gruppo o nuotatori che praticano lo sport solo per salute.
Compito del coach sarà quello di impostare la programmazione del suo gruppo di nuotatori master in relazione ai singoli obiettivi, creando quindi dei percorsi tecnici, per quanto possibile individualizzati, rispettando obiettivi e capacità. Tutto questo mettendo in essere dinamiche che aumentino il senso di appartenenza alla squadra.
LO STRETCHING
Sappiamo bene quanto è importante un buon riscaldamento in acqua al fine di effettuare un buon allenamento e prevenire anche infortuni. Se si riesce a ritagliare un po’ di tempo prima dell’inizio dell’allenamento, questo potrebbe essere dedicato a praticare alcuni esercizi di attivazione muscolare e/o di streching che favoriscono sia la mobilità articolare che il riscaldamento muscolare.
IGIENE IN VASCA
Un aspetto molto importante è quello dell’igiene in vasca. Molto spesso la fretta, l’essere in ritardo dopo una riunione di lavoro o altri fattori del vivere quotidiano ci fanno, involontariamente, trascurare alcune attenzioni igieniche che devono essere assolutamente rispettate.
A partire dal fare una doccia prima di entrare in acqua, utilizzare delle ciabatte per camminare, utilizzare la vasca lavapiedi etc., un aspetto importante è quello di non condividere mai la propria borraccia con altri compagni di squadra. L’uso dell’integrazione liquida durante gli allenamenti è prassi consolidata; è opportuno però che ogni atleta abbia la propria borraccia, ben riconoscibile.
BIBLIOGRAFIA
- Counsilman JE, Counsilman BE. La Nuova Scienza del Nuoto. Zanichelli, Bologna, 2004
- Brunetti G. Allenare l’atleta. Manuale di metodologia dell’allenamento sportivo. Edizioni Scuola dello sport, Roma, 2010
- Martin D, Carl K, Lehnertz K. Manuale di teoria dell’allenamento. Società Stampa Sportiva, Roma, 2004
CONDIVIDI
Pensa alle persone che conosci, gli amici, la tua famiglia. Dai loro l’opportunità di stare bene, in salute. Condividi sui social quello che hai appena letto. Più condividi, più te ne saranno grati.