Consulenza scientifica
COS’È LA MALATTIA RENALE CRONICA?
La malattia renale cronica (MRC) è sempre più riconosciuta come un problema di salute pubblica globale; ben il 10-15% della popolazione mondiale ne è affetta. A livello globale, la prevalenza di MRC è aumentata dell’87% tra il 1990 e il 2016 per un numero totale di pazienti superiore a 275 milioni.
La malattia renale cronica (MRC) è definita dalla presenza di danno renale o dalla riduzione della funzione renale per tre o più mesi. Nella MRC i reni perdono gradualmente la loro capacità di eliminare sostanze tossiche attraverso le urine, con accumulo di queste tossine (urea e creatina) nel sangue e nei tessuti.
La conseguenza della MRC è rappresentata dall’insufficienza renale cronica (IRC), ossia dalla perdita progressiva e irreversibile della funzione renale. La perdita completa della funzione renale rende necessario un trattamento sostitutivo, rappresentato dalla dialisi o dal trapianto.
La gravità della malattia renale cronica viene definita tramite un parametro misurabile: la velocità di filtrazione glomerulare (VFG ml/min) che indica la velocità con la quale i reni filtrano il sangue. Sulla base della Velocità di Filtrazione Glomerulare, l’MRC è classificata in 5 stadi di crescente gravità.
Il nefrologo, il dietologo e il dietista lavorano in equipe per gestire il paziente con malattia renale.
QUALI SONO LE CAUSE?
La riduzione della funzione renale è dovuta a fenomeni infiammatori o sclerotici che interesseranno il rene.
I danni renali, che definiscono la MRC, possono essere secondari a diversi eventi patologici. Questi eventi possono essere suddivisi in:
- malattie tipicamente renali: come le glomerulonefriti che interessano specificamente il rene
- malattie legate a fattori di rischio come ipertensione, diabete, dislipidemia, sindrome metabolica, fumo di sigaretta. Queste ultime possono colpire il rene in quanto organo altamente vascolarizzato.
Le patologie più importanti che possono indurre la malattia renale cronica (in parentesi le percentuali di incidenza) sono:
- Diabete (45-50%): nefropatia diabetica con perdita delle proteine
- Ipertensione arteriosa (27-30%): glomerulosclerosi
- Glomerulonefriti (12-15%): primitive, secondarie, ereditarie
- Malattie dell’interstizio renale: pielonefriti croniche, ecc
- Malattie cistiche: rene policistico, malattia cistica della midollare del rene
- Cause diverse: calcolosi renale bilaterale, ipertrofia prostatica, dislipidemie, ecc
I PARAMETRI DELLA FUNZIONE RENALE
Il nefrologo valuta la funzione renale tramite esami del sangue e delle urine, ecografia e con biopsia renale.
I parametri utili a valutare la funzione renale sono:
- Azotemia: concentrazione di azoto nel sangue
- Creatininemia: concentrazione ematica di creatinina
- Clearance della creatinina: indica la quantità di sangue che viene depurato dalla creatina in un minuto
- Velocità di filtrazione glomerulare: è un indicatore dello stato di salute del rene
L’ESPERTA: PREVENIRE LE COMPLICANZE
“Il primo passo nel trattamento della MRC è identificare la causa che l’ha determinata e, se possibile, rimuoverla. Tuttavia, la MRC è una malattia progressiva e frequentemente il danno procede indipendentemente dalla causa che lo ha determinato.” Indica la Dottoressa Carmela Bagnato, che spiega: “Per tale motivo il medico e il paziente devono mettere in atto tutte le misure necessarie a rallentarne la progressione e a prevenirne le complicanze.”
TERAPIA
I pazienti con MRC rimangono generalmente asintomatici e presentano le complicanze tipiche del danno renale solo negli stadi avanzati.
La terapia della MRC può essere:
- conservativa (pazienti senza indicazione alla dialisi, trattati con terapia medica nutrizionale)
- sostitutiva (emodialisi, dialisi peritoneale e trapianto di rene).
Gli obiettivi del trattamento conservativo per la malattia renale sono:
- rallentare la progressione della MRC
- prevenire e/o trattare le complicanze legate alla patologia, come anemia, disturbi minerali e ossei, alterazioni idroelettrolitiche, acidosi metabolica e malattie cardiovascolari
- preparare il paziente alla terapia sostitutiva
BIBLIOGRAFIA
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