Consulenza scientifica
LA PAPAYA: TANTI NOMI, UN UNICO FRUTTO
Paese ‘esotico’ che vai, nome che trovi. La chiamano capote in Messico, mamao in Brasile, fruta bomba a Cuba, lech a Portorico o ancora passiflora delle Molucche. In Italia, la si trova nelle varietà più note: Solo, Hortus Gold, Cera, Kagdum, Semangka. Tantissimi nomi per definire un unico frutto tropicale: la papaya, buonissima, prettamente estiva, sebbene i più moderni processi di coltivazione e conservazione l’hanno resa disponibile a ‘quattro stagioni’.
LA PAPAYA: PROPRIETÀ
Ottima da un punto di vista nutrizionale, in particolare grazie alle vitamine di cui è ricca. Oltre a contenere molta acqua, la papaya apporta all’organismo una buona quota di carboidrati, vitamina C, vitamina A, vitamina E, vitamina K. Buono il contenuto di acido folico, licopene responsabile del colore rosso della polpa, folati, acido pantotenico e flavonoidi. Non mancano poi i minerali, fra cui magnesio, potassio, rame, molte fibre e papaina.
LA PAPAYA: BENEFICI
Ricca di principi nutritivi, questo frutto ha diverse proprietà benefiche e protettive per il mantenimento e il benessere del tuo organismo. I principali pregi salutistici della papaya sono almeno tre:
- Anti-aging, ovvero protegge le cellule rallentandone l’invecchiamento. Questo grazie ai flavonoidi e a diverse a sostanze antiossidanti che costituiscono una efficace barriera contro l’azione dei radicali liberi. Responsabili, quest’ultimi, delle patologie legate all’invecchiamento, in particolare quello cutaneo, come le rughe o le macchie della pelle. Inoltre la presenza di antiossidanti ha un’azione preventiva e protettiva nei confronti di alcune patologie tumorali
- Pro-cuore, ovvero ha ‘a cuore’ la salute di questo prezioso muscolo. Infatti, specie gli antiossidanti abbondantemente contenuti nella papaya, contribuiscono a combattere la produzione o l’ossidazione del colesterolo LDL. Si tratta del colesterolo ‘cattivo’, responsabile della formazione delle placche aterosclerotiche nelle arterie, responsabili di eventi cardiovascolari come infarto e isctus
- Amico del benessere gastrointestinale, merito soprattutto della papaina, un enzima contenuto nella papaya quando giunge a maturazione. Questo prezioso enzima mima l’azione svolta dai succhi gastrici, favorendo così la digestione, soprattutto delle proteine, o combattendo eventuali problemi di gastrite. Inoltre la papaina ha anche proprietà antielmintiche, ovvero può essere efficacemente impiegata, dietro prescrizione medica, per combattere i parassiti intestinali indotti da particolari disturbi
PAPAYA: VALORI NUTRIZIONALI
LA PAPAYA FERMENTATA
C’è anche la papaya ‘fermentata’. Che non è il frutto andato a male, bensì un integratore alimentare. Si tratta di un estratto naturale, che si ottiene dalla polverizzazione della papaya, sottoposta a uno speciale processo di bio-fermentazione di almeno 10 mesi. Questa particolare procedura dovrebbe generare la formazione di un complesso di sostanze, chiamate ß-Glucani, capaci di riequilibrare il sistema disintossicante, principalmente da fegato e reni, e potenziare la risposta immunitaria dell’organismo. Ovvero, contenendo gli stessi principi attivi e sostanze benefiche presenti naturalmente nel frutto, la papaya polverizzata e fermentata richiamerebbe in maniera potenziata le proprietà anti-aging. Proteggendo così da malattie degenerative e cardiovascolari, ma anche combattendo lo stress ossidativo generato dal tempo e degli agenti interni ed esterni. Senza dimenticare gli effetti positivi che la papaya fermentata produrrebbe sulla digestione, rendendola meno lenta e pesante.
LA PAPAYA: EFFETTI COLLATERALI
LA PAPAYA: ORIGINI
Non si sa da dove provenga esattamente questo frutto. Si dice che possa aver fatto la sua prima comparsa in Malesia o in Messico. Comunque in un paese tropicale, dove il clima è caldo e umido: due condizioni ottimali e necessarie alla crescita e maturazione della papaya. La si trova, perciò, in abbondanza nei mesi più caldi, seppure giunga a noi un po’ in tutte le stagioni dell’anno. Sembra che da queste terre originarie, si sia diffusa anche in varie zone dell’America Centrale: dal Brasile, alla Florida, all’India, all’Indonesia e Sri Lanka. Ebbe amanti illustri, fin dai tempi addietro: infatti Cristoforo Colombo, dopo averla gustata, definì la papaya il ‘frutto degli angeli’ per la sua dolcezza. Ma sarebbe sbagliato pensare che si possa o la si debba gustare solo a fine pasto come frutto o dessert. Infatti la papaya si presta ad essere utilizzata in cucina in diversi modi: cotta, per preparare conserve e marmellate ‘esotiche’; cruda per accompagnare una insalata in un mix dal gusto tropicale e per fermentazione per realizzare una sorta di distillato/acquavite che può essere bevuta come grappa semplice o utilizzata per inzuppare dolci e biscotti.
BIBLIOGRAFIA
- Santana LF, Inada AC, Espirito Santo BLSD, Filiú WFO, Pott A, Alves FM, Guimarães RCA, Freitas KC, Hiane PA. Nutraceutical potential of carica papaya in metabolic syndrome. Nutrients. 2019 Jul 16;11(7)
- Shikano A, Kuda T, Takahashi H, Kimura B Effects of fermented green-loofah and green-papaya on nitric oxide secretion from murine macrophage raw 264.7 cells. Mol Biol Rep. 2018 Oct;45(5):1013-1021
- Nguyen TT, Shaw PN, Parat MO, Hewavitharana AK. Anticancer activity of Carica papaya: a review. Mol Nutr Food Res. 2013 Jan;57(1):153-64
- Banca dati alimenti Istituto Europeo Oncologico (IEO)
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