Consulenza scientifica
IL MICROBIOTA: COS’È?
Con il termine di microbiota si intende la comunità microbica del tratto gastroenterico, costituita prevalentemente da batteri, oltre a lieviti, parassiti e virus. Il tratto gastrointestinale umano corrisponde in media da 5 a 6 volte l’altezza della persona: se facciamo una media, quindi, per un uomo alto circa 180cm dobbiamo presumere una lunghezza del tratto intestinale di quasi 10m.
Se invece di lunghezza parliamo di superficie, l’area intestinale è stata stimata essere circa di 300-400m2. Qualcuno poi ha provato anche a pesare il microbiota: mettendo tutti insieme i batteri che colonizzano il tratto gastrointestinale otterremmo una massa compatta di circa 1-1.5kg!
I PROTAGONISTI DEL MICROBIOTA
Il microbiota è stato stimato che è composto da oltre 700 specie differenti di microorganismi, i più numerosi dei quali sono batteri, ma anche in misura inferiore miceti e virus. Tutti questi microrganismi vivono nel nostro apparato digerente, per una quantità totale di cellule batteriche superiore a quella che compone l’organismo umano.
Quando queste comunità vivono in equilibrio vi è una condizione definita di eubiosi. A livello di phyla sono quattro le comunità principali: Firmicutes, Bacteroides, Proteobacteria e Actinobacteria.
Firmicutes e Bacteroides rappresentano circa il 90% e molto spesso, negli ultimi anni, la ricerca ha dimostrato come il variare del rapporto tra queste componenti faciliti e promuova uno stato di disbiosi che può essere correlata a malattie non soltanto dell’apparato digerente.
L’ESPERTO: IL MICROBIOTA È UN ELEMENTO DINAMICO
“È innanzitutto necessario sottolineare che la composizione del microbiota intestinale è legata all’età: l’organismo cerca da sé di mantenere un equilibrio, soprattutto nella fase centrale della vita.” Afferma il Dottor Massimo Vincenzi, che indica: “Nei primi due anni e nella prima infanzia, questo equilibrio è molto più instabile e viene addirittura ad essere molto labile negli anziani, nei quali assistiamo a variazioni significative del microbiota in senso proinfiammatorio.”
MICROBIOTA INTESTINALE: INFLUENZA DI DIETA E FARMACI
Il microbiota subisce variazioni soprattutto in base all’alimentazione, ad esempio quando si utilizza una dieta povera in fibre e ad alto contenuto di grassi e agli stili di vita sbagliati (non fare attività fisica, fumo, abuso di alcool, ecc.).
Inoltre, fra gli elementi che contribuiscono a modificare l’equilibrio e la composizione del microbiota bisogna annoverare anche le componenti farmacologiche. Infatti, larga parte della popolazione assume farmaci in modo cronico e questo contribuisce a variare profondamente il microbiota. La letteratura scientifica indica che l’uso, ad esempio, di inibitori di pompa protonica può creare una disbiosi subdola; al contrario gli antibiotici scatenano disbiosi acute con sintomi come diarrea, dolore addominale, meteorismo.
Il microbiota intestinale è quindi parte integrante del corpo umano. L’interazione tra l’ospite e il microbiota intestinale è un’area di crescente interesse negli ultimi dieci anni.
LE PRINCIPALI FUNZIONI DEL MICROBIOTA
I recenti sviluppi nelle tecnologie di sequenziamento del genoma hanno consentito ai ricercatori di esplorare il microbiota e in particolare le sue funzioni in modo molto più dettagliato rispetto a prima. Il microbiota intestinale svolge alcune funzioni di base a livello immunologico, metabolico e anche neurologico del corpo umano. Il microbiota intestinale esercita quindi una influenza significativa sulla salute fisica e mentale di un individuo.
Una comprensione approfondita del funzionamento del microbiota intestinale ha portato a sviluppi molto interessanti nelle terapie, come prebiotici, probiotici, farmaci e trapianto fecale che possono condurre a un miglioramento delle strategie terapeutiche e creare una nuova era nella salute umana.
MICROBIOTA E PATOLOGIE
L’impoverimento del microbiota sarebbe alla base della recente diffusione di patologie tipiche della società contemporanea, come il cancro del colon, le malattie autoimmuni, ma anche dell’obesità, delle patologie depressive e dei disturbi d’ansia.
Sarebbe l’infiammazione cronica causata soprattutto dalla dieta errata con il conseguente assottigliamento del muco intestinale a scatenare le patologie “occidentali”, una dieta più frugale, al contrario, stimolerebbe i batteri a produrre composti chimici utili all’organismo, come gli acidi grassi a catena corta (SCFA) capaci di proteggerci grazie al loro potere antinfiammatorio contro alcune malattie come ad esempio il morbo di Chron.
PROSPETTIVE FUTURE
La comprensione del microbiota intestinale e delle sue attività è essenziale per la generazione di future strategie sanitarie personalizzate. A questo proposito, vi è un crescente numero di dati a sostegno del potenziale utilizzo di ceppi batterici selezionati nella prevenzione e nel trattamento di varie malattie umane e animali.
BIBLIOGRAFIA
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