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IL DIABETE TIPO 2: COS’È?
Il diabete tipo 2 è causato da un deficit parziale di secrezione insulinica. Insufficienza di insulina che in genere progredisce nel tempo, ma non porta mai a una carenza assoluta di questo ormone prodotto dal pancreas. Spesso, questa condizione di ridotta secrezione dell’insulina, si instaura su una condizione, più o meno severa, di insulino-resistenza su base multifattoriale.
IL DIABETE TIPO 2: SINTOMI E DIAGNOSI
I sintomi tipici del diabete tipo 2 sono la poliuria (aumento delle urine emesse), la polidipsia (sensazione di sete intensa) e il calo ponderale.
In questo caso la diagnosi di diabete è posta con il riscontro, anche in una sola occasione, di glicemia casuale ≥ 200mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo).
In assenza di sintomi tipici della malattia la diagnosi di diabete deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni di:
- Glicemia a digiuno ≥ 126mg/dl (per digiuno si intende almeno 8 ore di astensione dal cibo)
- Glicemia ≥ 200mg/dl due ore dopo carico orale di glucosio (OGTT)
- HbA1c (emoglobina glicata) ≥ 48mmol/mol (6.5%) a condizione che il dosaggio dell’emoglobina glicata sia standardizzato e tenga conto dei fattori che possano interferire con il dosaggio
Oltre alla condizione di diabete conclamato però, vi sono altri stati di “disglicemie”. Quando si verificano?
- Glicemia a digiuno 100-125mg/dl
- Glicemia a due ore dopo carico di glucosio orale (OGTT) 140-199mg/dl (ridotta tolleranza al glucosio o impaired glucose tolerance, IGT)
- HbA1c 42-48mmol/mol (6.00-6.49%) solo con dosaggi standardizzati
Anche queste alterazioni meritano particolare attenzione, soprattutto nelle persone a rischio di diabete e di malattie cardiovascolari.
IL DIABETE TIPO 2: CAUSE
Tra le principali cause predisponenti la comparsa del diabete tipo 2 vi sono:
- Fattori genetici (nonostante non si possa considerare una malattia ereditaria)
- Sovrappeso e obesità (70-80% dei pazienti)
- Sedentarietà
- Alimentazione non equilibrata
IL DIABETE TIPO 2: RACCOMANDAZIONI
Solo osservando le principali cause si intuisce quanto sia di fondamentale importanza il ruolo della terapia dietetica in questa patologia. Nel paziente affetto da diabete di tipo 2 in sovrappeso od obeso, la sola riduzione ponderale porta ad una riduzione dell’insulino-resistenza a cui consegue una normalizzazione della glicemia. Il calo ponderale deve essere ottenuto sia tramite il cambiamento delle abitudini alimentari che tramite la riduzione della sedentarietà con la pratica regolare di attività motoria, utile anch’essa a migliorare la sensibilità all’ormone insulina. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali raccomandazioni per la terapia nutrizionale dei soggetti affetti da diabete:
Peso corporeo e attività fisica | Per gli individui in sovrappeso od obesi è raccomandabile ridurre l’apporto calorico ed incrementare il dispendio energetico tramite la pratica di attività fisica (almeno 150 minuti/settimana ad intensità moderata/intensa o almeno 75 minuti/settimana di esercizio fisico vigoroso. L’attività fisica deve essere distribuita in almeno 3 giorni/settimana e in assenza di più di 2 giorni consecutivi di inattività), al fine di ottenere un’accettabile perdita di peso e portare l’indice di massa corporea (IMC) nei limiti raccomandati |
Carboidrati | Devono fornire dal 45 al 60% dell’energia totale, nonostante sia necessario porre attenzione alla qualità dei carboidrati inseriti (prediligere quelli complessi), sono sconsigliate diete povere in carboidrati. L’apporto di zuccheri semplici non deve superare il 10% della quota di carboidrati totale. Consigli pratici: prediligere il consumo di cereali integrali, vegetali, legumi, frutta (preferibilmente non a distanza dai pasti principali), evitare il consumo di dolci (soprattutto agli spuntini) e di bevande dolci e gassate (succhi di frutta, bibite, thè confezionati, ecc.) |
Proteine | Devono fornire tra il 10 e il 20% dell’energia totale, ovvero con un consumo tra 0.8-1.2g/die per kg di peso corporeo “auspicabile” |
Fibre | Apporto consigliato > 4g/die (o 20g/1000 kcal/die) soprattutto di tipo solubile (presente negli alimenti consigliati tra le fonti di carboidrati). Consigli pratici: assumere quotidianamente vegetali e frutta e almeno 4 porzioni a settimana di legumi |
Grassi | Devono ricoprire il 35% dell’energia totale secondo la seguente ripartizione: • Grassi saturi < 10% (< 8% se vi sono livelli sierici elevati di colesterolo LDL • MUFA (acidi grassi monoinsaturi) 10-20% • PUFA (acidi grassi polinsaturi) 5-10% • Evitare acidi grassi trans • Colesterolo < 300mg/die (< 200mg/die se vi sono livelli sierici elevati di colesterolo totale e LDL) Consigli pratici: prediligere i grassi da condimento di origine vegetale (in particolare olio extra vergine d’oliva), evitare il consumo di grassi idrogenati (es: margarine) e alcuni oli vegetali (olio di palma e olio di cocco) |
Sale | Non superare i 6g/die Consigli pratici: evitare l’aggiunta di sale alle preparazioni, sostituirlo con erbe aromatiche e spezie, evitare il consumo di alimenti conservati (insaccati, formaggi, scatolame) e prediligere il consumo di prodotti freschi |
IL DIABETE TIPO 2: I FARMACI
Spesso alla diagnosi, per garantire un maggior controllo dei valori glicemici, all’elaborazione di uno schema dietetico personalizzato e al suggerimento di svolgere attività motoria, vengono associati – in base alla severità del quadro patologico iniziale – alcuni farmaci. Spesso nel diabete di tipo 2 risulta sufficiente l’uso di farmaci ipoglicemizzanti orali senza dover ricorrere alla somministrazione di insulina.
BIBLIOGRAFIA
- IDF Diabetes Atlas, 7th edition (2015): www.diabetesatlaso.org/
- Facts and figures about type 2 diabetes and obesity in italy. Italian Diabetes Monitor 2017; 1
- Associazioni Medici Diabetologi (AMD), Società Italiana di Diabetologia (SID), Standard italiani per la cura del diabete mellito; 2018
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