Consulenza scientifica
I CARCIOFI: ELIMINANO LE TOSSINE E FAVORISCONO LA DIURESI
Sei alla ricerca di ortaggi che apportano una elevata quantità di vitamine e sali minerali? E che ti aiutino ad eliminare le tossine, favorendo la diuresi? I carciofi sono la risposta. Si tratta di una verdura ricca di principi nutritivi, utili alla tua salute e al tuo benessere.
I CARCIOFI: PROPRIETÀ
Ortaggi di origine mediterranea, i carciofi sono ricchi di principi attivi. Hanno proprietà depurative, digestive ed apportano vitamine, sali minerali e fibra alimentare. Rilevanti alleati del nostro fegato, svolgono un’importante attività di disintossicazione per il nostro organismo.
I benefici del carciofo sono racchiusi nella cinarina, la particolare sostanza aromatica che da all’ortaggio il suo sapore amaro. La cinarina è un polifenolo, un potente antiossidante che combatte i radicali liberi. Derivato dell’acido caffeico, la cinarina ha un’azione depurativa e diuretica ed esercita un’azione protettiva delle cellule del fegato. La presenza di questo polifenolo fa sì che il carciofo sostenga la funzionalità epatica, esplicando proprietà coleretiche, ovvero stimolando la secrezione della bile che può aumentare fino al 95% rispetto ai valori di base. Inoltre, il carciofo sostiene il fegato nella sua funzione di detossificazione dell’organismo. In particolare è un prezioso alleato in caso di avvelenamento chimico e durante il processo di eliminazione dell’alcol. Sempre grazie alla cinarina, questo ortaggio è utile per contrastare varie patologie a carico del fegato come epatite, cirrosi ed ittero.
L’ESPERTA: I CARCIOFI SONO RICCHI DI ANTIOSSIDANTI
“Non solo svolgono un’azione benefica per il fegato, ma prevengono anche malattie cardiovascolari e arteriosclerotiche. I carciofi sono ricchi di acido clorogenico, un forte antiossidante, che svolge un’azione protettiva per il nostro organismo”. Afferma la dottoressa Francesca Cardinali, che indica: “Inoltre nei carciofi sono presenti altri importanti antiossidanti, come i polifenoli rutina e quercetina e i flavonoidi. Secondo il dipartimento dell’Agricoltura Americano (USDA -U.S. Department of Agriculture) i carciofi sono al 7° posto per contenuto di antiossidanti, su 1.000 tipi di cibi vegetali. Il contenuto di fibra alimentare, sia idrosolubile che non idrosolubile, è molto elevato, per cui vengono utilizzati anche per regolare il transito intestinale e prevenire la stipsi”.
I CARCIOFI: IDEALI PER I DIABETICI E PER COMBATTERE LO STRESS
Ideali per i soggetti che soffrono di diabete o per chi deve tenere sotto controllo l’indice glicemico. Infatti, i carciofi sono ricchi di inulina, un polisaccaride che non viene utilizzato dall’organismo per la produzione di energia e quindi migliora il controllo della glicemia nei diabetici. Il consumo di carciofi è indicato inoltre per le persone con una vita movimentata e per gli sportivi in quanto possono ricavarne una preziosa fonte di potassio e sali minerali, elementi che aiutano a combattere la fatica e lo stress.
I CARCIOFI: VALORI NUTRIZIONALI
I CARCIOFI: CONOSCIUTI GIÀ DA GRECI E ROMANI
I carciofi (Cynaria scolymus) sono un ortaggio appartenente alla famiglia delle composite e derivano dal selezionamento del cardo. Molto noti già presso i Greci che li chiamavano Kinara e i Romani che invece li chiamavano cynara.
Sul mercato esistono diverse varietà di carciofo, possono essere tondeggianti o allungati, con o senza spine. Tra le qualità più note il carciofo romano, il carciofo sardo spinoso e il carciofo violetto siciliano. Di solito se ne mangiano il fiore e le brattee, dopo aver eliminato quelle esterne che risultano più dure.
I CARCIOFI: EVITA DI CONSUMARLI SE SOFFRI DI CALCOLI BILARI
Il consumo di questo ortaggio è sconsigliato nei soggetti che soffrono di calcoli biliari in quanto potrebbero provocare il blocco o l’ostruzione del dotto biliare con conseguenti coliche dolorose. Vietata l’assunzione a chi soffre di allergia alle piante della famiglia delle Asteraceae e alle donne che stanno allattando, in quanto il carciofo inibisce la secrezione di latte e ne può rendere cattivo il sapore.
BIBLIOGRAFIA
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