Professor Bonifazi, esiste una correlazione tra tumori e malattie croniche?
È importante considerare che i tumori e le malattie cardiovascolari sono tra le principali cause di morte per malattie non trasmissibili nei paesi ad alto reddito. Tumori e disturbi cardiovascolari condividono fattori di rischio comuni, tra i quali uno stile di vita non salutare, l’abitudine al fumo, l’abuso di alcol, una dieta non bilanciata e l’inattività fisica. Questi fattori di rischio si sovrappongono e ciò dovrebbe guidare a una strategia comune di prevenzione, centrata principalmente sui cambiamenti dello stile di vita, dell’alimentazione e sulla pratica regolare dell’attività fisica. Nelle persone che soffrono di malattie cardiovascolari, renali croniche, polmonari e diabete, l’attività fisica porta a una riduzione del 50% circa del rischio di tumore associato a malattie patologie croniche.
Quali esercizi praticare per ridurre il rischio di tumori?
Gli esercizi per la forza muscolare sono senz’altro raccomandati per la salute generale, e per il miglioramento della qualità della vita, e maggiori livelli di forza muscolare sono stati associati a una riduzione del rischio di mortalità per tumore. Tuttavia, vi sono meno prove che questo tipo di attività sia efficace per la loro prevenzione. Pertanto, l’attenzione a questo scopo è in gran parte orientata all’attività aerobica d’intensità da moderata a vigorosa (vedi resta in forma: consigli pratici).
E l’attività aerobica, può essere efficace per la prevenzione?
Sembra che siano utili quantità maggiori di attività aerobica per la prevenzione dei tumori rispetto a quella delle malattie cardiovascolari o del diabete di tipo II. Le ricerche suggeriscono, infatti, che maggiore è la quantità di attività in cui ci si impegna, maggiori sono i benefici per la riduzione del rischio. Pertanto, sebbene si raccomandi che gli adulti facciano da 150 a 300 minuti la settimana di attività fisica a intensità moderata (oppure 75-150 minuti di attività fisica a intensità vigorosa o una combinazione equivalente delle due), probabilmente superare il limite di 300 minuti settimanali può essere ancora più efficace per la prevenzione dei tumori.
L’inattività fisica aumenta il rischio di tumori?
La possibilità che interruzioni per periodi prolungati del tempo passato da seduti o una riduzione complessiva del tempo trascorso in modo sedentario possa modificare il rischio di ammalarsi di tumore è un campo di studio importante, ma le prove scientifiche che ciò possa essere efficace sono attualmente troppo limitate per trarre conclusioni certe.
Tuttavia, l’evidenza degli effetti sia dell’attività fisica sia della diminuzione della sedentarietà mostra che la riduzione maggiore del rischio è costantemente osservata quando una persona passa dal fare nessun esercizio fisico a una qualsiasi attività motoria. Quindi, il messaggio fondamentale è “muoversi di più e stare seduti di meno“.
BIBLIOGRAFIA
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