HAHNEMANN (1755) E LA CORRETTA ALIMENTAZIONE

Samuel Hahnemann, medico tedesco, nato in Germania il il 10 aprile 1755, nei suoi testi scientifici, assieme ad una buona dose di attività fisica, prescrive quali alimenti consumare e quali evitare per mantenersi in salute. Bevande oggi di largo consumo come caffè e tè erano viste con sospetto, mentre il vino e gli alcolici come fonte di energia

pane

Consulenza scientifica

Paolo Pifferi

Medico di Medicina Generale, attualmente medico di Continuità Assistenziale ASL NordOvest Toscana. Corso di Perfezionamento Nutrizione Clinica e Dietetica Università di Siena. Membro del Consiglio Direttivo ADI Toscana. Diplomato Omeopata presso Istituto di Ricerca Medico Scientifica Omeopatica (Roma). Iscritto Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati (FIAMO).

HAHNEMANN: MODERARE CAFFÈ E TÈ

Nel paragrafo 192 Hahnemann parla delle bevande: “…… il caffè ha gli effetti deleteri che ho descritto nel mio piccolo trattato Wirkungen del Kaffees (Lipsia, 1803) …… tuttavia è diventato per la maggior parte dei paesi cosiddetti civili un’abitudine che sarà ben difficile da estirpare, così come è difficile estirpare pregiudizi e superstizioni …………………………………. – prosegue – ……. Perciò, poiché il medico deve sempre tenere presente ciò che è bene per il malato, varrà la regola che tutti i malati cronici, senza eccezioni, dovranno rinunciare a questo elemento subdolamente nocivo …….. Esistono numerosi surrogati a base di cereali che vengono preparati come il caffè e che sono totalmente innocui.

Nel paragrafo 193 Hahnemann scrive del : “……. Così come del caffè possiamo dire del , quello di qualità pregiata così come quello di scadente qualità: il tè eccita piacevolmente il sistema nervoso ma segretamente e inevitabilmente lo indebolisce e lo compromette. Il tè non è mai innocuo, anche se lo si prende leggero e in minima quantità una sola volta al giorno ; non solo è nocivo ai giovani ma anche alle persone più anziane che lo usano fin dall’infanzia ……”

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HAHNEMANN: IL VINO DÀ ENERGIA

Scrive poi del vino e degli alcoolici in generale: “……… quanto alle limitazioni del vino il medico potrà essere molto meno rigido: solo molto raramente sarà necessario vietarlo completamente a un malato cronico ……… l’improvvisa astinenza produrrebbe una brusca perdita delle forze, che finirebbe per ostacolare la guarigione …

…. Più viva è la necessità di rinunciare al whisky o al brandy: il medico dovrà usare una gran cautela nel diminuire la quantità e altrettanta fermezza nel far eseguire le proprie prescrizioni. Se la totale sospensione dei superalcoolici provoca un sensibile indebolimento bisognerà sostituire al liquore una piccola quantità di vino buono e genuino, che il malato berrà per un breve periodo, dopodichè verrà allungato con più parti di acqua.

………. Poiché la nostra forza vitale, seguendo un’inviolabile legge di natura, produce nell’organismo umano l’opposto delle impressioni causate dalle potenze fisiche e medicamentose, è facile capire che i liquori, dopo un apparente temporaneo rinvigorimento, producono gli effetti diametralmente opposti proprio per via di questa reazione dell’organismo. La debolezza e un’immancabile diminuzione del calore vitale sono le inevitabili conseguenze dell’uso dei liquori………….

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HAHNEMANN: CARNE E PANE PER LA SALUTE

Nel paragrafo 194 parla ugualmente di spezie quali cannella, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata, pepe e altri e ricorda che coloro i quali soffrono di stipsi dovrebbero evitare le verdure che provocano flatulenza.

Interessante il paragrafo 195: “il regime più sano, consigliato soprattutto nelle malattie croniche, è a base di carne di manzo e buon pane di segale o di frumento, latte di mucca e poco burro fresco (ricordo che Hahnemann era di origine tedesca e le sue indicazioni si basavano sulla dieta di allora in quella zona) ,,,,, occorrerà moderare l’uso del sale.

Affine al manzo, per digeribilità, sono il montone, certa selvaggina, le galline e i piccioni. Vietato il maiale e la carne ancora più grassa dell’oca e dell’anatra. …… …….. La sobrietà in ogni cosa, anche nei cibi più innocui, è la regola principale nella terapia di un malato cronico.”

CONOSCENZE ANTICHE ANCORA ATTUALI

Frasi come “mens sana in corpore sano”, “siamo quello che mangiamo” oppure “siamo quello che pensiamo”, sono diffuse sia nella cultura occidentale sia in quella orientale, dando un’idea dell’importanza dei diversi aspetti dello stile di vita nel mantenimento della salute.

È quindi da sottolineare come anche  Hanhemann, padre della Medicina Omeopatica, abbia dato nelle sue opere indicazioni sull’alimentazione e lo stile di vita, includendo anche l’attività fisica, come fattori di estrema importanza nel mantenimento dello stato di salute.

Quanto indicato da Hanhemann riguardo l’attività fisica, l’utilizzo misurato di nervini, alcolici, pur con i limiti delle conoscenze dell’epoca, sono ancora oggi condivisibili. I paragrafi riguardanti, le spezie, le carni e il grano riflettono quanto era noto a quei tempi e quindi come tali vanno valutati.

Resta attuale il principio della sobrietà. È moderna e in linea con le nostre conoscenze scientifiche la concezione che la salute dipende dallo stile di vita. Tutto questo rende merito al sapere per molti aspetti contemporaneo di questo Medico del 1700.

BIBLIOGRAFIA

  1. C. F. S. “Le Malattie Croniche” – edizioni Cemon
  2. C. F. S. Hahnemann “Organon dell’Arte di Guarire” 6^ Edizione – Salus Infirmorum Edizioni

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