Consulenza scientifica
DISTURBI ALIMENTARI: L’IMPORTANZA DI UN INTERVENTO TEMPESTIVO PER UNA GUARIGIONE OTTIMALE
Intercettare precocemente i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è essenziale per evitare che si cronicizzino e diventino più difficili da trattare. Oggi, queste patologie sono curabili e presentano una prognosi favorevole, grazie ai progressi nelle conoscenze scientifiche e nella specializzazione dei percorsi terapeutici.
Secondo gli esperti, il fattore determinante per il successo del trattamento è l’intervento precoce, preferibilmente entro il primo anno dall’insorgenza del disturbo. Inoltre, è fondamentale garantire una continuità terapeutica per almeno due anni, affinché il recupero sia efficace e duraturo.
Le cure devono necessariamente essere multidisciplinari, poiché questi disturbi coinvolgono sia la mente che il corpo. I percorsi terapeutici variano in intensità e possono essere di tipo ambulatoriale, semi-residenziale, residenziale o ospedaliero, in base alla gravità della condizione. Tuttavia, un ostacolo significativo al trattamento tempestivo è la mancanza di una rete assistenziale omogenea su tutto il territorio italiano: attualmente, la metà delle regioni non dispone di strutture adeguate, determinando ritardi nelle cure e forti disuguaglianze nell’accesso ai trattamenti.
Garantire un sistema sanitario equo ed efficiente è essenziale per contrastare l’evoluzione di queste patologie e offrire a ogni paziente la possibilità di guarire.

DISTURBI ALIMENTARI: PERCORSI DI GUARIGIONE E L’IMPORTANZA DELLA CONTINUITÀ TERAPEUTICA
La guarigione dai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è un processo complesso che richiede un approccio multidisciplinare e un trattamento prolungato per garantire risultati duraturi. I tempi di recupero variano in base alla gravità della patologia, alla tempestività dell’intervento e alla personalizzazione delle cure, ma negli ultimi anni i percorsi terapeutici si sono affinati, portando a una riduzione dei tempi di trattamento rispetto al passato. Oggi, grazie a un modello di cura che integra ricovero ospedaliero, nei casi più critici, e riabilitazione ambulatoriale, diffusa sul territorio, è possibile assicurare una continuità assistenziale fondamentale per prevenire ricadute e favorire un recupero stabile. Il percorso terapeutico ha una durata media di 24 mesi, periodo durante il quale il paziente viene seguito da un team di specialisti che include medici, nutrizionisti, psicologi e psichiatri, per affrontare sia gli aspetti fisici che quelli emotivi del disturbo. Tuttavia, il trattamento non termina con il miglioramento dei sintomi e la ripresa della quotidianità: per consolidare i progressi, è essenziale proseguire con un sostegno psicoterapico mirato, che aiuti il paziente a elaborare i fattori emotivi e psicologici alla base del disturbo. Questo passaggio è cruciale per evitare ricadute, rafforzare l’autostima e favorire un rapporto equilibrato con il cibo e con il proprio corpo, rendendo il percorso di guarigione più solido e duraturo.

DISTURBI ALIMENTARI: L’IMPORTANZA DI UN TEAM MULTIDISCIPLINARE PER UN TRATTAMENTO EFFICACE
Gli studi internazionali evidenziano come il trattamento più efficace per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sia quello multidisciplinare, poiché queste patologie colpiscono sia la sfera fisica che quella psicologica del paziente. Un intervento di successo deve quindi coinvolgere una rete di specialisti altamente qualificati, tra cui psicologi, psichiatri, nutrizionisti, endocrinologi, educatori, fisioterapisti e infermieri, che collaborano attivamente per sviluppare un piano terapeutico su misura. Il lavoro di équipe è essenziale: ogni professionista apporta competenze specifiche per affrontare i molteplici aspetti della malattia, dalla disfunzione metabolica alle problematiche comportamentali ed emotive. Ad esempio, il nutrizionista lavora per ristabilire un’alimentazione bilanciata e correggere le carenze nutrizionali, mentre lo psicoterapeuta aiuta il paziente a elaborare i pensieri disfunzionali legati all’immagine corporea e al rapporto con il cibo. L’endocrinologo monitora gli effetti ormonali della malnutrizione, che possono influenzare il ciclo mestruale, il metabolismo e la densità ossea, mentre il fisioterapista supporta il recupero muscolare e il benessere fisico generale. Il ruolo degli educatori e degli infermieri è altrettanto cruciale, poiché garantiscono un supporto quotidiano e aiutano il paziente a reintegrare gradualmente comportamenti sani nella vita di tutti i giorni. L’approccio integrato non solo migliora le probabilità di guarigione, ma riduce anche il rischio di ricadute, fornendo al paziente strumenti concreti per gestire autonomamente la propria salute nel lungo periodo.
BIBLIOGRAFIA
- Treasure J, Duarte TA, Schmidt U. Eating disorders. The Lancet, 2020.
- Hay P, Chinn D, Forbes D, et al. Royal Australian and New Zealand College of Psychiatrists clinical practice guidelines for the treatment of eating disorders. Aust N Z J Psychiatry, 2014.
- American Psychiatric Association. Practice guideline for the treatment of patients with eating disorders. Am J Psychiatry, 2023.
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