Consulenza scientifica
DISTURBI ALIMENTARI IN AUMENTO: L’IMPATTO DELL’ARFID E ALTRE PATOLOGIE EMERGENTI
Secondo l’ultima rilevazione del Ministero della Salute, oltre 3,4 milioni di persone si sono rivolte al Sistema Sanitario Nazionale per problemi legati ai disturbi alimentari. Tuttavia, il numero reale di chi soffre di queste patologie potrebbe essere ancora più elevato.
Oltre a condizioni ampiamente conosciute come anoressia e bulimia, negli ultimi anni sono emersi disturbi meno noti ma in forte diffusione, tra cui il binge eating disorder (o disturbo da alimentazione incontrollata) e l’ARFID (disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo).
Le patologie che destano maggiore preoccupazione oggi sono quelle collegate al discontrollo degli impulsi, come la bulimia multicompulsiva, spesso associata ad altre condizioni psichiatriche, tra cui:
- Uso di sostanze e abuso di alcol, che possono aggravare il comportamento alimentare disfunzionale.
- Cleptomania, con episodi di furto compulsivo legati a una difficoltà nella gestione delle emozioni.
- Disturbo borderline di personalità, caratterizzato da instabilità emotiva, impulsività e difficoltà nel regolare il comportamento alimentare.
- Disturbo da alimentazione incontrollata, con abbuffate frequenti e perdita del controllo sul cibo.
Tra le varie forme di disturbi alimentari, l’anoressia restrittiva rappresenta circa il 30% dei casi ed è considerata la principale causa di morte tra queste patologie, sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo per prevenire conseguenze fatali.

DISTURBI ALIMENTARI: LE RAGAZZE SONO PIÙ A RISCHIO, MA CRESCONO I CASI TRA GLI UOMINI
I disturbi alimentari colpiscono prevalentemente le donne, anche se negli ultimi anni stanno emergendo sempre più casi anche tra gli uomini. Il rapporto conflittuale con il proprio corpo e l’ossessione per un ideale estetico irraggiungibile sono elementi centrali di queste patologie, che spesso portano a una vera e propria lotta contro la propria immagine.
Le ragazze sono più esposte a causa di una combinazione di fattori biologici, epigenetici e socioculturali. Il sesso femminile mostra una maggiore sensibilità allo stress, caratteristica che, unita alle pressioni sociali e agli standard estetici imposti dalla società, aumenta il rischio di sviluppare anoressia e bulimia.
Negli ultimi anni, diversi fenomeni hanno contribuito all’aumento dei casi, in particolare tra le più giovani. Tra i principali fattori scatenanti troviamo:
- L’isolamento sociale e l’ansia causati dalla pandemia di Covid-19, che ha avuto un forte impatto sulla salute mentale degli adolescenti.
- L’uso intensivo dei social media, che amplificano il confronto con modelli estetici irrealistici e incoraggiano comportamenti dannosi legati all’alimentazione.
- La riduzione dell’accesso ai servizi sanitari, che ha reso più difficile la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo dei disturbi alimentari.
Un altro dato preoccupante è che i disturbi alimentari oggi si manifestano in età sempre più precoce, richiedendo un’attenzione particolare da parte di famiglie, scuole e operatori sanitari per prevenire e intercettare il problema prima che diventi cronico.

DISTURBI ALIMENTARI: I PRIMI SEGNALI DA RICONOSCERE
I disturbi alimentari spesso si manifestano con sintomi iniziali difficili da individuare, poiché tendono a essere silenziosi e misconosciuti nelle fasi precoci. Tuttavia, esistono segnali che un genitore o un familiare può osservare per intercettare il disagio e intervenire tempestivamente.
Trattandosi di patologie psichiatriche complesse, è fondamentale prestare attenzione sia ai cambiamenti nelle abitudini alimentari, sia alle alterazioni del comportamento e della personalità. Alcuni sintomi precoci includono:
- Restrizioni alimentari estreme, come l’eliminazione di intere categorie di cibi o il consumo selettivo di pochissimi alimenti.
- Ossessione per il controllo del peso e dell’alimentazione, con atteggiamenti rigidi o rituali nei confronti del cibo.
- Esercizio fisico eccessivo e compulsivo, spesso praticato per molte ore al giorno in modo ossessivo.
- Frequenti visite al bagno subito dopo i pasti, che possono indicare episodi di vomito autoindotto.
- Cambiamenti improvvisi nella personalità, come il passaggio da un carattere solare e socievole a uno più chiuso, insicuro e introverso.
Un segnale particolarmente preoccupante è la combinazione tra alterazioni dell’alimentazione e cambiamenti emotivi, che possono indicare un problema in fase avanzata. Purtroppo, essendo disturbi egosintonici—ossia privi di consapevolezza di malattia—i ragazzi non chiedono aiuto spontaneamente.
Per questo motivo, è essenziale che genitori, insegnanti e allenatori imparino a riconoscere questi primi segnali, così da poter intervenire prima che la situazione si aggravi. Un supporto tempestivo può fare la differenza nella prevenzione e nella cura dei disturbi alimentari.
BIBLIOGRAFIA
- Treasure J, Claudino AM, Zucker N. Eating disorders. Lancet. 2010.
- Fairburn CG, Harrison PJ. Eating disorders. Lancet. 2003.
- Herpertz-Dahlmann B. Adolescent eating disorders: definitions, symptomatology, epidemiology, and comorbidity. Child Adolesc Psychiatr Clin N Am. 2009.
CONDIVIDI
Pensa alle persone che conosci, gli amici, la tua famiglia. Dai loro l’opportunità di stare bene, in salute. Condividi sui social quello che hai appena letto. Più condividi, più te ne saranno grati.