DIETA MEDITERRANEA: RIDUZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE NELLA MALATTIA RENALE CRONICA AVANZATA

Il 16 novembre celebriamo la Giornata Mondiale della Dieta Mediterranea, un'occasione speciale per riflettere sui benefici di questo modello alimentare ampiamente riconosciuto per la sua capacità di migliorare la salute e prevenire numerose malattie. Tra gli effetti più studiati e apprezzati, emerge l’impatto positivo della dieta mediterranea sulla riduzione del rischio cardiovascolare, soprattutto in pazienti affetti da malattia renale cronica avanzata (CKD). La CKD rappresenta una condizione in cui la funzione renale è gravemente compromessa, aumentando significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Scopri di più con i medici di Cibum dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

INTRODUZIONE ALLA MALATTIA RENALE CRONICA AVANZATA

La malattia renale cronica avanzata (CKD) è una condizione complessa che coinvolge il progressivo deterioramento della funzionalità renale. Nei suoi stadi più gravi, questa patologia limita la capacità dei reni di eliminare scorie e tossine dal sangue, alterando equilibri metabolici e fisiologici essenziali. Le conseguenze di questa insufficienza renale vanno ben oltre i sintomi legati ai reni, estendendosi al sistema cardiovascolare. Le persone con CKD avanzata affrontano un rischio notevolmente aumentato di malattie cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di mortalità in questi pazienti. Infatti, la compromissione della funzione renale provoca infiammazione sistemica, stress ossidativo e disfunzioni metaboliche, creando un ambiente favorevole per lo sviluppo di aterosclerosi, ipertensione e insufficienza cardiaca.

Questa stretta connessione tra malattia renale e complicazioni cardiache richiede un approccio terapeutico olistico. In questo contesto, la dieta mediterranea è emersa come un modello alimentare promettente, grazie ai suoi benefici ben documentati sulla salute cardiovascolare. Studi recenti indicano che questa dieta, ricca di alimenti vegetali e grassi sani, non solo migliora il profilo lipidico, ma riduce anche l’infiammazione e promuove la salute vascolare. Tuttavia, la sua applicazione nei pazienti con CKD avanzata richiede accorgimenti specifici, per evitare problemi legati all’accumulo di minerali come fosforo e potassio.

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LA DIETA MEDITERRANEA: UNA STRATEGIA VERSATILE

La dieta mediterranea si basa su abitudini alimentari tradizionali delle popolazioni del bacino del Mediterraneo, caratterizzate da un alto consumo di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci e semi. L’olio d’oliva rappresenta la principale fonte di grassi, offrendo benefici grazie al suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi e composti bioattivi come i polifenoli. Anche pesce e frutti di mare occupano un ruolo centrale, fornendo acidi grassi omega-3, noti per i loro effetti antinfiammatori e cardioprotettivi.

Uno dei punti di forza di questa dieta è la sua capacità di adattarsi a diverse esigenze nutrizionali. Per i pazienti con CKD avanzata, il consumo di verdure deve essere attentamente monitorato per evitare un’eccessiva assunzione di potassio, mentre il consumo di legumi e latticini deve essere moderato a causa del loro contenuto di fosforo. Questi accorgimenti permettono di beneficiare delle proprietà salutari della dieta mediterranea senza compromettere la funzione renale.

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STUDI SCIENTIFICI EVIDENZIANO I BENEFICI

Le evidenze scientifiche supportano l’efficacia della dieta mediterranea nel migliorare gli esiti di salute nei pazienti con CKD avanzata, attraverso una significativa riduzione dei livelli di proteina C-reattiva, un marker di infiammazione sistemica, attraverso miglioramenti nella rigidità arteriosa e nella funzione endoteliale.

Inoltre, una meta-analisi ha evidenziato che i pazienti con CKD che seguivano la dieta mediterranea presentavano un minor tasso di progressione della malattia rispetto a coloro che seguivano diete ti tipo occidentale. Questi risultati sottolineano l’importanza di un intervento nutrizionale personalizzato, che tenga conto delle esigenze specifiche di ciascun paziente.

CONSAPEVOLEZZA E INTEGRAZIONE DELLA DIETA MEDITERRANEA

Integrare la dieta mediterranea nella gestione della CKD avanzata richiede un approccio consapevole. È fondamentale lavorare con un dietista specializzato, in grado di adattare il piano alimentare alle necessità del paziente.

BIBLIOGRAFIA

  1. Rovira, J., Ramirez-Bajo, M.J., Bañon-Maneus, E., Ventura-Aguiar, P., Arias-Guillén, M., et al. Mediterranean Diet Pattern: Potential Impact on the Different Altered Pathways Related to Cardiovascular Risk in Advanced Chronic Kidney Disease. Nutrients, 2024.
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