Consulenza scientifica
SINDROME DI CUSHING: SINTOMI
L’unica patologia endocrina responsabile di obesità è la Sindrome di Cushing: questa è un malattia rara (2.5-6 casi per milione di abitanti) dovuta all’eccessiva produzione endogena di cortisolo. Si dividono classicamente in due varianti: ACTH dipendenti (80%) e ACTH indipendenti (20%).
Il paziente con ipercortisolismo generalmente presenta un’obesità che interessa soprattutto il tronco e il collo, determinando posteriormente il tipico “gibbo di bufalo”. La facies è a “luna piena”, la cute si presenta sottile e fragile, con facilità allo sviluppo di ecchimosi, soprattutto nelle zone più esposte a traumi. Nella parte inferiore dell’addome, ma anche nelle cosce e braccia, possono comparire le caratteristiche “striae rubrae”.
Molti pazienti sviluppano una vera e propria sindrome metabolica con diabete mellito, dislipidemia e complicanze cardiovascolari.
Nella maggior parte delle donne si hanno alterazioni del ciclo mestruale con quadri di amenorrea ed irsutismo. Nei maschi vi è calo della libido con un quadro ormonale compatibile con un ipogonadismo ipogonadotropo.
DIAGNOSI
Come si può vedere dai sintomi sopradescritti è difficile fare una diagnosi differenziale con la forma di obesità non endocrina, per cui è importante effettuare una diagnosi di esclusione prima dell’intervento.
In presenza di un sospetto clinico, la diagnosi di sindrome di Cushing è confermata dalla presenza di elevati livelli di cortisolo, che possono essere dosati nel sangue, nelle urine raccolte nelle 24 ore o nella saliva. In quest’ultimo caso il campione viene raccolto verso la mezzanotte, momento della giornata in cui i livelli di cortisolo nelle persone sane risultano piuttosto bassi. Vengono inoltre eseguiti test clinici dopo la somministrazione di soppressori, come il desametasone.
Nel caso di sindrome di Cushing l’intervento è controindicato, perché è una forma di obesità secondaria ad ipercortisolismo, che deve essere trattata, spesso chirurgicamente. Solo successivamente alla guarigione della sindrome di Cushing, se persiste l’obesità, il paziente può effettuare l’intervento di chirurgia bariatrica.
IPOTIROIDISMO PRIMITIVO
È importante sottolineareche anche l’ipotiroidismo primitivo, molto frequente soprattutto nel sesso femminile, può essere talvolta associato all’obesità.
Tuttavia, la sola presenza di ipotiroidismo non è sufficiente a causare forme di obesità importante, ma induce una difficoltà a perdere peso e un aumento ponderale limitato a pochi kilogrammi.
Pertanto, l’ipotiroidismo non è una controindicazione all’intervento, ma è un falso mito che la patologia tiroidea sia causa di obesità, soprattutto se adeguatamente trattata. Dobbiamo inoltre notare che nei pazienti affetti da obesità il TSH tende ad essere lievemente aumentato e si riduce dopo il calo ponderale, indotto dalla chirurgia bariatrica.
COMPLICANZE METABOLICHE E NUTRIZIONALI PRE-INTERVENTO
L’Endocrinologo si occupa in fase prechirurgica del trattamento delle comorbilità metaboliche e nutrizionali del paziente affetto da obesità, in particolare:
- Trattamento dislipidemia e iperuricemia.
- Screening per il diabete mellito tipo 2 e OSAS.
- Trattamento dietetico/farmacologico per indurre un buon calo ponderale pre-intervento
- Integrazione carenze nutrizionali di micro e macronutrienti, tra cui le vitamine, in particolare il deficit di vitamina D, spesso riscontrato nei pazienti affetti da obesità.
BIBLIOGRAFIA
- Foschi D, De Luca M, sarro G et al (2016) Linee guida di chirurgia dell’obesità SICOB edizione 2016 .
- Busetti L, Dicker D, Azran C et al ( 2017) practical recommendations of the Obesity task Force of the European Association for the study of obesity for the post-baraitric surgery medical management. Obes. Facts 10(6): 597-632
- Mechanick JI (2011) Bariatric surgery and the role of the clinical endocrinologist: 2011 update. Endocr Pract 17 (5) : 788-797
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