COSA SONO DAVVERO I GRASSI SATURI E PERCHÉ DOBBIAMO LIMITARLI

Le linee guida nutrizionali raccomandano di ridurre l'assunzione di grassi saturi a favore di quelli insaturi, che si trovano in alimenti come l'olio d'oliva, il pesce e la frutta secca. Tuttavia, è importante ricordare che non è necessario eliminare completamente i grassi saturi, ma bilanciare la dieta con una varietà di nutrienti salutari. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Giulia Tavella

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in Dietistica nel 2018 e laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione nel 2021. Svolge attività libero professionale, occupandosi di educazione alimentare e nutrizione per patologia. Si occupa da sempre con maggiore attenzione dell’alimentazione per la salute della donna. Socia Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

GRASSI SATURI: LIPIDI SOLIDI

I grassi, più tecnicamente chiamati lipidi, rappresentano una componente essenziale della nostra alimentazione, ma non tutti i tipi di grassi sono uguali. Essi si suddividono principalmente in acidi grassi saturi e acidi grassi insaturi, basandosi sulla loro struttura chimica. Gli acidi grassi saturi si distinguono per l’assenza di doppi legami nella catena carboniosa che li forma. Questo significa che tutti i legami tra gli atomi di carbonio sono singoli, e ciò conferisce loro particolari proprietà fisiche e comportamentali.

In natura, gli acidi grassi si trovano soprattutto sotto forma di trigliceridi, una molecola composta da tre acidi grassi legati a una molecola di glicerolo. Gli acidi grassi saturi sono presenti in quantità maggioritaria negli alimenti di origine animale, come carne rossa, burro e formaggi, ma anche in alcune fonti vegetali come l’olio di cocco e l’olio di palma. Una delle loro caratteristiche più evidenti è la solidità a temperatura ambiente: pensa al burro, al lardo o persino all’olio di cocco, che diventa liquido solo con l’aumento delle temperature.

I grassi saturi, quando consumati in eccesso, possono contribuire all’aumento del colesterolo LDL nel sangue, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, che è legato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Per questo motivo, è consigliabile limitarne l’assunzione, preferendo fonti di grassi più salutari, come quelli insaturi che si trovano in alimenti come l’olio d’oliva, pesce e noci.

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GRASSI SATURI E DIETA MEDITERRANEA

Secondo i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana (LARN), la quota di grassi saturi dovrebbe essere sempre inferiore al 10% delle calorie giornaliere, dando invece maggior spazio ai grassi mono e poli-insaturi, derivanti da alimenti vegetali.

Le raccomandazioni nutrizionali in merito agli acidi grassi saturi rientrano, quindi, nell’ottica di un’alimentazione varia ed equilibrata. Infatti, seguendo uno stile di vita sano e una dieta di stampo mediterraneo, riusciremo senza troppe attenzioni a non eccedere nel consumo di questi nutrienti.

GRASSI SATURI: CONSUMALI CON MODERAZIONE

Gli alimenti particolarmente ricchi di acidi grassi saturi sono i formaggi grassi come provolone o mascarpone, il burro, il lardo e lo strutto, gli insaccati come salsicce, wurstel, ma anche nelle fritture e in molti prodotti industriali come le merendine o i prodotti da forno.

Tutti questi alimenti sono indicati dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione come alimenti voluttuari e, come tali, dovrebbero essere consumati sporadicamente, incidendo quindi in minima parte sull’apporto giornaliero di grassi saturi. Quindi, non demonizziamoli, ma consumiamoli con moderazione!

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L’ESPERTA: UN CONSUMO ECCESSIVO AUMENTA I RISCHI PER LA SALUTE

“Oltre all’obesità, l’eccessivo consumo di grassi saturi è associato ad un aumento del rischio cardiovascolare, per aumento dei livelli di colesterolo LDL e della pressione arteriosa, effetti riscontrati anche in bambini ed adolescenti”. Indica il dottoressa Giulia Tavella, che afferma: “Inoltre, a causa della loro azione pro-infiammatoria, gli acidi grassi saturi sono associati ad un’aumentata incidenza di insulino resistenza, sindrome metabolica e anche di tumori, ad esempio del pancreas“.

BIBLIOGRAFIA

  1. CREA – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. Linee guida per una sana alimentazione. 2018
  2. SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana. LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. A cura di: SINU-INRAN. Milano: SICS Editore, 2014
  3. IEO – Banca Dati di composizione degli Alimenti (BDA)
  4. Shishavan NG, Mohamadkhani A, Sepanlou SG, et al. Circulating plasma fatty acids and risk of pancreatic cancer: results from the Golestan Cohort Study. Clin Nutr. 2021
  5. Zhu Y, Bo Y, Liu Y. Dietary total fat, fatty acids intake, and risk of cardiovascular disease: a dose-response meta-analysis of cohort studies. Lipids Health Dis. 2019
  6. Morenga LT, Montez JM. Health effects of saturated and trans-fatty acid intake in children and adolescents: systematic review and meta-analysis. PLoS One. 2017
  7. World Cancer Research Fund/ American Institute for Cancer Research. Diet, Nutrition, Physical Activity, and Cancer: a Global Perspective. Continuous Update Project Expert Report. 2018

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