Consulenza scientifica
CICLISMO: IL SOVRACCARICO PRODUCE OLTRE IL 50% DELLE LESIONI
Il ciclismo, essendo una attività a basso impatto di carico articolare, è adeguato a svolgere riabilitazione e per migliorare la condizione fisica in persone con patologie articolari degenerative.
Tuttavia, oltre a effetti benefici, il ciclismo è associato ad una varietà di infortuni. Le lesioni da sovraccarico rappresentano il 50-60% degli infortuni indipendentemente dalla categoria di ciclista, mentre le lesioni traumatiche sono meno frequenti e sono favorite da fattori come terreni sconnessi, traffico, alte velocità e pedalare in gruppo.
OGNI BICICLETTA HA UNA PROPRIA FUNZIONE
Ogni modello di bicicletta è progettato per specifiche richieste, ad esempio la bici da corsa è progettata per garantire una migliore prestazione sulla strada, mentre la mountain bike deve rendere le migliori prestazioni in terreni sconnessi e sterrati. Telaio, manubrio, sella e sistema di pedali sono scelti in base alla funzione della bicicletta e alla posizione corporea desiderata.
LA CORRETTA PEDALATA
Pedalare è una azione che si ripete per circa 60-120 volte al minuto per diverse distanze in un sistema vincolato dove diversi segmenti corporei formano una catena cinetica chiusa a contatto con la bicicletta in tre punti: manubrio, sella e pedali.
Un alterato posizionamento in uno di questi punti da parte del ciclista altera la completa catena cinetica portando a squilibri muscolo-scheletrici potenzialmente dannosi. I punti fondamentali sono:
- il movimento della pedalata è una successione continua di flesso-estensioni che coinvolgono le articolazioni di anca, ginocchio e caviglia. L’azione della pedalata è rappresentata da un movimento rotondo descritto intorno all’asse pedale
- in funzione del movimento della pedivella intorno al perno centrale si definisce l’attivazione muscolare. In sintesi, nel punto più alto di posizione del pedale inizia convenzionalmente la fase di spinta con l’attivazione dei muscoli grande gluteo, bicipite femorale, vasto laterale ed in misura minore retto femorale; successivamente spingendo il pedale verso il punto più basso si attivano anche i muscoli flessori plantari del piede (gastrocnemio e soleo) oltre ai muscoli flessori di ginocchio (bicipite femorale e semimembranoso). Superato il punto più basso del pedale, inizia la fase di tiraggio con l’attivazione dei muscoli flessori dorsali del piede (tibiale anteriore) e dei muscoli anteriori della coscia che agiscono come flessori dell’anca (retto femorale, vasto mediale e vasto laterale nell’ordine)
- i muscoli dell’arto inferiore mono-articolari influiscono maggiormente nella spinta, mentre quelli bi-articolari hanno la funzione di trasferimento di energia meccanica alle articolazioni e di controllo della direzione della forza sul pedale
L’ESPERTO: BIKE-FITTING, UNA ADEGUATA POSIZIONE DEL CICLISTA
“La prevenzione nell’insorgenza di patologie da sovraccarico deve comprendere un adeguato condizionamento fisico e l’adattamento della bicicletta al corpo del ciclista. La funzionalità articolare e muscolo-scheletrica e un posizionamento corretto sulla bicicletta sono essenziali per evitare l’insorgenza di dolori.” Indica il dottor Andrea Giorgi, che afferma: “Un posizionamento appropriato dipende anche dalle richieste del ciclista: ad esempio, per una bici da crono si dovrà assumere una posizione che riduce la forza di attrito dell’aria raggiungendo una condizione aerodinamica necessaria alla prestazione ottimale. Al contrario, un ciclista che utilizza la bicicletta quotidianamente per andare a fare la spesa assumerà una posizione più eretta e confortevole.
Il giusto posizionamento dei segmenti corporei sulla bicicletta deve essere svolto da personale specializzato in bike-fitting. I sistemi di valutazione statici (utilizzo di goniometro e filo a piombo) o dinamici (analisi computerizzata in 2D o 3D della pedalata, misura con celle di carico della pressione corporea su sella e pedali) sono entrambi affidabili per determinare la configurazione del ciclista in bicicletta più confortevole e prestativa possibile.”
LE LESIONI PIÙ FREQUENTI NEI CICLISTI
Il movimento dei componenti della catena cinetica della pedalata deve essere adeguatamente equilibrato per evitare l’insorgenza di lesioni da sovraccarico.
- il riscontro di dolore anteriore al ginocchio è uno dei più comuni disturbi nei ciclisti. Spesso insorge nella stagione primaverile quando i ciclisti iniziano ad aumentare il carico allenante o quando vengono svolte salite a bassa cadenza. La causa può essere un alterato posizionamento in bicicletta (errata altezza della sella, errata posizionamento delle tacchette delle scarpette) associato ad una ridotta forza nei muscoli stabilizzatori del bacino (gluteo medio, muscoli del corsetto addominale). La correzione della postura, il rinforzo muscolare per migliorare la core stability e una pedalata più agile, a cadenza maggiore, può risolvere la sintomatologia dolorosa
- un altro disturbo frequente è il dolore di origine vertebrale dopo diverse ore di pedalata, soprattutto nella zona cervicale e lombare. L’origine di questo dolore può essere muscolo-legamentoso o radicolare e la postura in flessione della colonna vertebrale in bicicletta favorisce la sua insorgenza. Adattando la bicicletta per raggiungere una posizione maggiormente eretta della colonna vertebrale durante la pedalata e cambiare frequentemente la posizione delle mani può ridurre l’insorgenza di lombalgia e cervicalgia
- una alterata altezza della sella, impropria posizione delle tacchette, un arco plantare alterato e scarpe troppo morbide possono provocare dolori al tendine di Achille e metarsalgia
BIBLIOGRAFIA
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