Consulenza scientifica
CAFFÈ, LA BEVANDA PIÙ DIFFUSA
Per molti, il caffè non rappresenta una semplice consuetudine, ma un momento di profondo piacere; per questo motivo, quando i medici lo impongono, è così difficile rinunciare all’amata tazzina, basti pensare che attualmente è la bevanda più diffusa nel mondo ed a livello di valore economico è la merce più scambiata dopo i prodotti petroliferi.
Questo legame, che da millenni intercorre tra l’uomo e le varie sostanze stimolanti non è dunque casuale ed è proprio la caffeina chiamata in causa nella genesi della moltitudine di effetti, in parte positivi ed in parte negativi, associata al consumo di caffè.
ARABICA O ROBUSTA?
Il caffè (in arabo: قهوة, qahwa) è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, parte della famiglia botanica delle Rubiacee, un gruppo di angiosperme che comprende oltre 600 generi e 13500 specie.
Sebbene all’interno del genere Coffea siano identificate e descritte oltre 100 specie, commercialmente le diverse specie di origine sono presentate come diverse varietà di caffè: le più diffuse tra esse sono l’arabica e la robusta.
LA CAFFEINA
La caffeina è un alcaloide ottenuto in natura dai semi della pianta del caffè, dalle foglie della pianta delle teacee Camellia sinensis, dalle noci di Kola, dal guaranà, dal cacao o può essere preparata sinteticamente. Chimicamente è una 1,3,7 trimetil-xantina con formula C8H10N4O2, di peso molecolare 194,2. La sua struttura è:
Dopo somministrazione orale viene rapidamente assorbita, con picco di concentrazione ematica dopo 1-1,5 ore dall’ingestione (emivita 3-6 ore) ed è eliminata per l’85% nelle urine in circa 48 ore. Della quantità eliminata, circa il 40% è costituito da acido 1-metilurico, dal 10 al 15% è formato da 1-metil-xantina e oltre il 35% è costituito da una miscela di 5 – acetilamino – 6 – formilamino – 3 -metiluracile e 5-acetilamino-6-amino-3-metiluracile. Altri metaboliti minori sono teofillina, 1-7-dimetilxantina (paraxantina), 7-metilxantina e 1,3-acido dimetilurico. Solo una quantità intorno all’1% della caffeina viene eliminata come tale.
Le concentrazioni, contenute nelle bevande di comune uso alimentare, sono, come si può osservare dalla lettura della seguente tabella, abbastanza variabili:
Tipo di alimento | Contenuto medio per porzione |
Caffè solubile | 75 mg in una tazza da 190 ml |
Caffè filtrato (tipo americano) | 85 mg in una tazza da 190 ml |
Caffè espresso | 30-50 mg in una tazzina da 30 ml |
Tè | 50 mg in una tazza da 190 ml |
Pillole dietetiche | 75-200 mg cadauna |
Bibite energetiche (Red Bull) | 28-87 mg in un bicchiere da 250 ml |
Coca-Cola (diet o normale) | 8-53 mg in un bicchiere da 250 ml |
Cioccolata | 5,5-35,5 mg in una barretta da 50 gr |
CAFFEINA: EFFETTI PER LA SALUTE
Sotto l’aspetto farmacologico l’azione stimolante della caffeina si esplica a livello del sistema nervoso centrale, più precisamente del sistema simpatico.
Tale stimolazione è essenzialmente da ricondursi alla liberazione di adrenalina e nor-adrenalina, che vanno ad influenzare l’attività cardiaca, la vasodilatazione periferica, la peristalsi intestinale e la diuresi. La caffeina stimola inoltre la corteccia cerebrale, aumentando la capacità di concentrazione e combattendo gli stati di sonnolenza. Dal punto di vista metabolico fornisce energia attraverso la liberazione intracellulare di AMP ciclico con conseguente mobilizzazione delle riserve di glicogeno ed acidi grassi.
La dose sicura di caffeina in una dieta giornaliera è dunque di 300/400mg (la stessa contenuta, grosso modo, in tre – quattro tazzine di caffè espresso o in 6 tazze di tè).
Tale limite può essere raggiunto anche ingerendo 10 lattine di coca cola, 8 tazze di cioccolata calda o 400 grammi di cioccolato extrafondente.
BIBLIOGRAFIA
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- Coffee consumption and health: umbrella review of meta-analyses of multiple health outcomes. Poole R, Kennedy OJ, Roderick P, Fallowfield JA, Hayes PC, Parkes J. Novembre 2017
- Scientific Opinion on the safety of caffeine EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA)2,3European Food Safety Authority (EFSA), Parma, Italy Maggio 2015
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- Coffee, caffeine and health, New England Journal of Medicine
- Dose–response meta analysis on coffee, tea and caffeine consumption with risk of Parkinson’s disease, Geriatrics, Gerontology International
- Coffee consumption and risk of dementia and Alzheimer’s disease: a dose-response metaanalysis of prospective studies, Nutrients
- Association of coffee drinking with total and cause-specific mortality, New England Journal of Medicine
- Maternal caffeine intake during pregnancy and risk of pregnancy loss: a categorical and dose-response meta-analysis of prospective studies, Public Health Nutrition
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