Consulenza scientifica
ORIGINI E STAGIONALITÀ DEL CAFFÈ VERDE
Il caffè verde e il caffè nero, pur sembrando prodotti diversi, derivano entrambi dalla stessa pianta: la Coffea arabica. La differenza principale risiede esclusivamente nel tipo di lavorazione cui vengono sottoposti i semi. Scopriamo le peculiarità di questi due prodotti, le loro origini e le curiosità storiche che ne hanno accompagnato la diffusione globale.
Il caffè verde esiste in due principali varietà: arabica e robusta. La stagionalità della raccolta varia notevolmente in base alle aree geografiche e alle condizioni climatiche.
- Periodo di raccolta:
- Da ottobre a marzo per la maggior parte delle regioni produttive.
- In Brasile, il raccolto avviene da maggio a settembre.
- Distribuzione geografica:
- La varietà arabica è originaria dell’Etiopia ed è oggi ampiamente coltivata in Africa orientale, Centro e Sud America.
- La varietà robusta proviene dal Congo ed è diffusa soprattutto in Africa occidentale e in Asia.
BREVI CENNI STORICI SUL CAFFÈ
Le radici del caffè risalgono a oltre 1.500 anni fa, in Etiopia, dove inizialmente si consumavano i frutti della pianta a scopo alimentare.
La prima testimonianza dell’uso dei semi per preparare una bevanda si colloca nel Medioevo, nei monasteri del Sufismo nello Yemen, durante il XV secolo. Qui, il caffè veniva utilizzato per le sue proprietà stimolanti, aiutando i monaci a rimanere svegli durante le lunghe sessioni di preghiera.
Successivamente, furono gli Ottomani a diffondere il consumo di caffè oltre i Balcani, portandolo in Europa, Asia e nelle Americhe. Da quel momento, il caffè nero conquistò il mondo, trasformandosi nella bevanda amata da milioni di persone.
CAFFÈ VERDE: I SEGRETI DI UN SUPERALIMENTO E LE DIFFERENZE CON IL CAFFÈ NERO
Il caffè verde è divenuto celebre per la presenza di una molecola chiave: l’acido clorogenico, un composto con proprietà antiossidanti, che lo distingue dal caffè nero per i benefici potenziali e la composizione chimica. Vediamo nel dettaglio le differenze tra queste due versioni del caffè.
L’ACIDO CLOROGENICO: LA MOLECOLA DEL CAFFÈ VERDE
L’acido clorogenico, noto anche come acido 3-caffeilchinico, appartiene alla famiglia dei polifenoli ed è considerato un potente antiossidante. Questa molecola è il fulcro dell’interesse scientifico per il caffè verde, per i suoi potenziali benefici su metabolismo, glicemia e salute cardiovascolare.
Tuttavia, è importante sottolineare che le proprietà attribuite all’acido clorogenico non sono ancora state ufficialmente confermate dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), e sono necessari ulteriori studi per validare le sue funzioni.
IMPATTO DELLA TOSTATURA SUL CAFFÈ
Quando il caffè verde viene tostato per trasformarsi in caffè nero, subisce cambiamenti significativi nella sua composizione:
- Riduzione dell’acido clorogenico: la quasi totalità di questa molecola viene distrutta durante la tostatura.
- Aumento della caffeina: il processo di tostatura concentra il contenuto di caffeina, conferendo al caffè nero le sue note proprietà stimolanti.
- Diminuzione degli antiossidanti: insieme all’acido clorogenico, anche altri composti antiossidanti, oltre a vitamine e sali minerali, vengono degradati o ridotti con l’alta temperatura.
VITAMINE, SALI MINERALI E ALTRI BENEFICI
Nel caffè verde, oltre all’acido clorogenico, sono presenti altre sostanze benefiche, come vitamine del gruppo B e minerali quali magnesio e potassio. Questi nutrienti contribuiscono al suo profilo salutistico e si perdono in gran parte con la lavorazione.
CONFRONTO TRA CAFFÈ VERDE E CAFFÈ NERO
- Caffè verde:
- Più ricco di antiossidanti e sostanze bioattive.
- Contenuto di caffeina moderato, adatto a chi cerca un effetto stimolante più lieve.
- Caffè nero:
- Maggiore concentrazione di caffeina, ideale per un effetto energizzante.
- Perdita delle principali molecole benefiche presenti nel seme crudo.
CAFFÈ VERDE PER DIMAGRIRE: MITO O REALTÀ?
La convinzione che il caffè verde sia una soluzione miracolosa per perdere peso è una fake news. In realtà, questa sostanza può essere un valido aiuto per migliorare il metabolismo dei grassi, ma solo se integrata in uno stile di vita sano che includa sport e una dieta bilanciata. Il dimagrimento non dipende da una singola molecola, ma da un insieme di fattori combinati. Il ruolo del caffè verde è correlato a quello della caffeina, la molecola chiave che agisce sui meccanismi di smaltimento del tessuto adiposo.
LA CAFFEINA: IL PROTAGONISTA DEL DIMAGRIMENTO
La caffeina, chimicamente nota come 1,3,7-trimetilxantina, appartiene alla famiglia delle metilxantine ed è classificata come un nervino stimolante. Questa molecola agisce sia direttamente che indirettamente sui depositi di grasso, favorendo il consumo energetico.
MECCANISMO DIRETTO
La caffeina stimola direttamente il tessuto adiposo, promuovendo la liberazione degli acidi grassi accumulati. Questi acidi grassi vengono poi immessi nel flusso sanguigno, dove possono essere utilizzati come fonte di energia.
MECCANISMO INDIRETTO
L’effetto indiretto della caffeina si esplica attraverso l’attivazione di due importanti neurotrasmettitori: adrenalina e noradrenalina, appartenenti alla categoria delle catecolamine. Questi composti stimolano il processo di lipolisi, che accelera il consumo dei depositi adiposi.
In dettaglio, le catecolamine attivano una serie di meccanismi, tra cui:
- Aumento del flusso di sangue coronarico.
- Incremento delle pulsazioni cardiache.
- Maggiore richiesta energetica della muscolatura.
- Stimolazione nervosa che amplifica il dispendio calorico complessivo.
CAFFÈ VERDE E DIMAGRIMENTO: LA VERITÀ
Sebbene il caffè verde possa ottimizzare alcuni processi metabolici, la semplice assunzione di questa sostanza non è sufficiente per dimagrire. È errato attribuirgli proprietà miracolose:
- L’effetto dimagrante dipende soprattutto dalla presenza di attività fisica regolare.
- Il caffè verde può migliorare la resa atletica, favorendo un consumo più efficace dei grassi durante l’esercizio.
- Per ottenere risultati reali, è essenziale accompagnare il tutto con un regime alimentare equilibrato e un controllo calorico adeguato.
L’utilizzo del caffè verde è particolarmente indicato per chi pratica sport, poiché può:
- Aumentare la resistenza fisica.
- Favorire la combustione dei grassi a fini energetici.
- Stimolare l’energia muscolare, massimizzando i risultati dell’allenamento.
CAFFÈ VERDE: BENEFICI E PROPRIETÀ PER IL BENESSERE
Il caffè verde è conosciuto non solo per le sue potenziali proprietà dimagranti, ma anche per una serie di benefici legati ai suoi componenti bioattivi, come l’acido clorogenico e i suoi derivati. Tuttavia, è importante sottolineare che molti degli effetti attribuiti al caffè verde non sono stati ufficialmente confermati dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).
ACIDO CLOROGENICO: IL PRINCIPALE COMPONENTE BENEFICO
Un litro di caffè verde può fornire dai 500 ai 1000 mg di acido clorogenico, una molecola appartenente alla famiglia dei polifenoli con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Solo una parte di questa sostanza viene assorbita nell’intestino; il resto viene metabolizzato in composti come:
- Acido caffeico
- Acido ferulico
- Acido tannico
Questi metaboliti contribuiscono ulteriormente agli effetti benefici del caffè verde, esercitando un’azione positiva sulle cellule e riducendo i processi infiammatori.
BENEFICI PRINCIPALI DEL CAFFÈ VERDE
Oltre alle sue proprietà dimagranti già descritte, il caffè verde offre altri potenziali vantaggi per la salute:
1. AZIONE ANTIPERTENSIVA
Secondo uno studio del 2005, il caffè verde potrebbe contribuire a ridurre la pressione arteriosa in soggetti con ipertensione lieve. Questo effetto sembra essere collegato alla capacità dell’acido clorogenico di migliorare la funzione vascolare e ridurre lo stress ossidativo nei tessuti.
2. EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE
Il caffè verde sembrerebbe in grado di abbassare la glicemia attraverso due meccanismi principali:
- Riduzione dell’assorbimento di glucosio a livello intestinale.
- Aumento della densità dei trasportatori di glucosio nei muscoli, facilitando l’utilizzo periferico degli zuccheri.
Questa azione potrebbe essere utile per il controllo della glicemia, contribuendo a prevenire picchi glicemici e migliorando la gestione metabolica nei soggetti a rischio di diabete.
3. SUPPORTO ALLA DIGESTIONE
Grazie alle sue proprietà bioattive, il caffè verde potrebbe favorire un processo digestivo più efficiente. Questo effetto è attribuito alla capacità del caffè di ottimizzare l’assimilazione dei nutrienti e ridurre l’accumulo di grassi.
BIBLIOGRAFIA
- Farah A, de Paula Lima J, Borém FM. Chlorogenic acids and other bioactive compounds in coffee: implications for human health. Trends Food Sci Technol. May 2019.
- Tarnopolsky MA, Beals JW, et al. Caffeine and exercise performance: effects and mechanisms. Sports Med. Jan 2018.
- Watanabe T, Arai Y, et al. Antihypertensive and antioxidative effects of chlorogenic acid in coffee beans. Am J Clin Nutr. Sep 2005.
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