Consulenza scientifica
FARE ATTIVITÀ FISICA REGOLARMENTE
Almeno 150 minuti la settimana di attività fisica regolare sono raccomandati nei pazienti diabetici di tipo 1, con non più di 48 ore di riposo tra una seduta di allenamento e la successiva.
Si dovrebbe praticare sia l’attività aerobica a intensità moderata e vigorosa sia quella anaerobica di resistenza in palestra con sovraccarichi.
Per saperne di più dell’attività aerobica: Resta in forma: consigli pratici
Per saperne di più dell’attività anaerobica: Allenamento di forza muscolare: i benefici dei sovraccarichi
VALUTARE LA GLICEMIA
È fondamentale valutare i valori glicemici prima, durante e dopo l’esercizio fisico per mantenerli entro intervalli stabili e sicuri. In particolare:
- Per glicemia inferiori a 90 mg/dl è consigliato assumere 10-20 g di carboidrati semplici aspettando la risalita della glicemia a valori maggiori di 90 prima di iniziare l’attività fisica.
- Per glicemie comprese tra 90 e 124 mg/dl si può con una certa sicurezza iniziare l’attività fisica con sovraccarichi, è consigliato invece assumere 10 g di carboidrati prima dell’attività aerobica.
- Per glicemie tra 124 e 180 mg/dl si può regolarmente iniziare qualsiasi tipo di attività fisica.
- Per glicemie tra 180 e 270 mg/dl si può iniziare l’attività aerobica (tenendo presente che maggiore è la glicemia più potrebbe risentirne la prestazione) mentre è sconsigliato iniziare l’attività in palestra
- Per glicemie maggiori di 270 mg/dl si deve valutare la chetonemia: se inferiore a 1.5 mmol/l è consigliabile eseguire un piccolo bolo d’insulina di correzione ed iniziare l’attività aerobica. Se chetonemia superiore a 1.5 mmol/l è controindicata qualsiasi tipo di attività.
- L’attività fisica è controindicata anche nel caso di ipoglicemie severe nelle 24 ore precedenti.
ADEGUARE IL DOSAGGIO DELL’INSULINA
Bisogna prestare attenzione anche a titolare attentamente i boli d’insulina rapida al pasto precedente l’esercizio o, meno comunemente, modificando il dosaggio d’insulina basale (per pazienti in terapia con microinfusore).
La riduzione del bolo d’insulina al pasto precedente l’attività fisica, soprattutto se questa avviene 2-3 ore dopo il pasto, può essere un’ottima strategia per evitare ipoglicemia in corso di esercizi aerobici prolungati. La percentuale di riduzione della dose deve essere proporzionale all’intensità e alla durata dell’esercizio e può arrivare anche a una riduzione del 75%.
Un’eccessiva riduzione del bolo prandiale potrebbe determinare episodi d’iperglicemia durante l’esercizio e di chetosi anche con valori di glicemia modestamente elevati. Nei pazienti con microinfusore un approccio alternativo potrebbe essere quello di ridurre l’infusione basale 60-90 minuti prima dell’inizio dell’attività fisica, ricordando che è sconsigliata la completa sospensione dell’infusione basale.
L’esercizio in palestra potrebbe anche determinare iperglicemie al suo termine. Ciò potrebbe richiedere boli correttivi tenendo però particolare attenzione al rischio di ipoglicemie nel periodo di recupero.
ACCORGIMENTI NEL PERIODO DI RECUPERO
Il periodo di recupero è l’intervallo tra la fine di un allenamento e l’iniziodel successivo. L’attività fisica, infatti, è in grado di influenzare le concentrazioni glicemiche sino a 48ore dopo. Il rischio più grande è la comparsa d’ipoglicemie tardive, con particolareattenzione alle ipoglicemie notturne per sedute di allenamento pomeridiane.
Per contrastare questo fenomeno, le riserve di glicogeno muscolari devono essere ricostituite prontamente per un corretto recupero. La sintesi del glicogeno ha una prima fase rapida (30-60 minuti) insulino-indipendente ed una seconda fase più lenta insulino-dipendente.
Il processo si completa in 24-36 ore a patto che ci sia un adeguato apporto di carboidrati. Durante questo periodo il rischio di sviluppare ipoglicemie è alto. Pertanto, potrebbero essere necessaria la riduzione del 20-50% del bolo al pasto successivo l’esercizio e/o la riduzione dell’infusione basale nelle successive 6-12 ore (anche in questo caso l’entità della riduzione varia in rapporto all’intensità e alla durata dell’esercizio fisico). Non è invece raccomandata la riduzione della dose dell’analogo lento dell’insulina in pazienti in terapia insulinica multi-iniettiva.
L’ESPERTO: UN’ADEGUATA IDRATAZIONE E ALIMENTAZIONE
“L’iperglicemia, con successiva diuresi osmotica, potrebbe peggiorare la disidratazione post-esercizio. L’acqua rappresenta la bevanda più indicata per l’attività fisica dibreve durata (meno di 45 minuti). Per attività più prolungate si possono associare carboidrati ed elettroliti facendo attenzione a evitare l’eccesso di bevande zuccherate”. Indica il Dottor Cosimo Rodia che spiega: “Per ottimizzare il recupero, la dieta deve avere una proporzione adeguata di nutrienti: 45-65% di carboidrati, 20-35% di grassi e 10-35% di proteine. Un apporto idoneo di proteine nel periodo di recupero è raccomandato, per la riparazione dei microtraumi muscolari indotti dall’esercizio e la crescita muscolare”.
BIBLIOGRAFIA
- Riddell MC, Gallen IW, Smart CE, et al. Exercise management in type 1 diabetes: a consensus statement. Lancet Diabetes Endocrinol. 5:377-390, 2017
- Scott SN, Fontana FY, Cocks M, et al; Study of Integrative Biology of Exercise in diabetes. Post-exercise recovery for the endurance athlete with type 1 diabetes: a consensus statement. Lancet Diabetes Endocrinol. 9:304-317, 2021
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