Consulenza scientifica
Dr Saletti quali le indicazioni e gli aspetti pratici della immunoterapia sublinguale cioè del cosiddetto “vaccino per le allergie”?
L’immunoterapia sublinguale è stata proposta per la prima volta nel 1986 sulla falsariga delle ricerche volte a migliorare la sicurezza e la tollerabilità dell’immunoterapia sottocutanea utilizzata nel passato. Esistono chiare dimostrazioni di efficacia nella rinite e nell’asma associata alla rinite per i principali allergeni che includono le graminacee, gli acari della polvere, la parietaria, l’olivo e la betulla anche se gli studi su graminacee ed acari risultano preponderanti.
Allora dottore a quali pazienti proporla?
L’efficacia clinica richiede che il meccanismo sottostante sia sicuramente allergico cioè IgE mediato e che l’allergene utilizzato per il trattamento sia realmente causale; a questo proposito l’efficacia del cosiddetto “vaccino” sembra essere massima per i soggetti monosensibili, ma è significativa anche nei polisensibili a patto che l’allergene scelto sia il principali responsabile dei sintomi.
Ci sono altri aspetti da valutare nella prescrizione?
Prima di prescrivere il vaccino deve essere definita la durata e la gravità dei sintomi e se il loro controllo con la sola terapia farmacologia è ottimale o meno, ma è necessario anche che il paziente sia adeguatamente informato e intenzionato ad accettare un ciclo pluriennale di terapia.
E’ opportuno vaccinare i pazienti con allergia alimentare?
No, non sono indicazioni alla immunoterapia sublinguale l’allergia alimentare, l’allergia al veleno di imenotteri e la dermatite atopica anche se vi sono dei lavori che dimostrano come in bambini con dermatite atopica ed allergia agli acari il vaccino utilizzato per trattare l’allergia respiratoria può produrre anche benefici sui sintomi cutanei.
Dottore ci può chiarire il concetto di terapia sublinguale e la sua durata?
Attualmente il vaccino è disponibile in compresse orodispersibili (da mettere sotto la lingua), gocce, spray e flaconcini monodose; non vi sono evidenze che una forma farmaceutica sia migliore di un’altra. Esistono evidenze che dimostrano che la immunoterapia sublinguale andrebbe iniziata almeno due mesi prima della stagione pollinica e proseguita nei due mesi di massima concentrazione del polline nell’aria, pertanto il regime cosiddetto pre-costagionale sembrerebbe al momento il miglio compromesso per una efficacia clinica.
Si possono manifestare reazioni indesiderate in corso di vaccinazione?
La prima somministrazione dovrebbe essere effettuata sotto controllo medico ed il paziente deve essere informato della possibilità di effetti collaterali locali come prurito al livello del cavo orale e del fatto che tali effetti si attenuano e scompaiono rapidamente dopo le prime dosi. Nel caso tali effetti fossero fastidiosi o persistenti lo specialista ha la possibilità di ridurre temporaneamente le dosi.
Ultima domanda, ma non ultima per importanza di questi tempi e cioè il costo.
Il Servizio Sanitario Regionale già da alcuni anni eroga gratuitamente, su indicazione dello specialista, il vaccino per “graminacee” e questo è senza dubbio un motivo incentivante la prescrizione e di conseguenza il numero di pazienti trattati. Il costo del vaccino è a carico del paziente per altri tipi di allergie come quella per acari, per parietaria, cipresso, olivo ed altri il cui costo varia a secondo del tipo di allergene se perenne o stagionale. Speriamo di arrivare in un prossimo futuro a ottenere la dispensazione gratuita anche per altri tipi di allergeni ed evitare che una rinite non opportunamente trattata si trasformi nel tempo in una grave forma di asma.
BIBLIOGRAFIA
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