CALCIO MASCHILE E FEMMINILE: LE DIFFERENZE DI GENERE

Il calcio femminile è in grande diffusione e il numero delle iscritte sta crescendo in modo esponenziale. Numeri che variano da nazione a nazione. Dopo l’età dello sviluppo intervengono cambiamenti fisico-strutturali che determinano una differenza di genere che si riflette sulle prestazioni. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Università di Siena

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Consulenza scientifica

Filippo Sdringola

Laureato in Scienze Motorie, è preparatore atletico calcistico professionista dal 2012 formato al Corso FIGC di Coverciano. Docente a contratto nel Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive dell’Università di Perugia, dopo varie esperienze nel mondo calcistico dilettantistico ha lavorato nel professionismo nel Castel Rigone (2013/2014, Berretti), nel Perugia Calcio (dal 2014 al 2016 nella Primavera e poi sino al 2019 in Serie B) e, dal 2019 al 2021 nella Prima Squadra Femminile - Serie A dell’Inter.

CALCIO E DIFFERENZE DI GENERE

In Italia si registra un notevole incremento delle donne che praticano calcio, in particolare, a seguito dell’ultimo Campionato del Mondo, che si è svolto in Francia nel 2019, dove la nostra Nazionale ha raggiunto un traguardo storico: i quarti di finale.

Nei due sessi non si registrano grandi differenze di genere fino all’età dello sviluppo, tanto che fino a 11-12 anni bambini e bambine possono giocare insieme.

Successivamente, dallo sviluppo puberale in poi, a causa dei livelli ormonali, avvengono dei cambiamenti fisico-strutturali che non permettono di paragonare le capacità prestative maschili da quelle femminili.

Se analizziamo l’apparato cardiovascolare, la donna ha una minore capacità di trasportare l’ossigeno a causa di un volume ematico minore, globuli rossi più piccoli e un tasso di emoglobina inferiore. A parità di carico di lavoro la donna ha anche una minore gittata sistolica a causa delle dimensioni cardiache inferiori rispetto a quello maschile, con una minore massa del ventricolo sinistro. Tutto ciò determina una capacità aerobica massima inferiore di oltre il 10% rispetto a un maschio della stessa taglia.

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LA COMPOSIZIONE CORPOREA

Per quanto riguarda la composizione corporea, la donna ha una maggiore quantità di grasso corporeo, e ciò appare strettamente correlato con il tasso di estrogeni fisiologicamente più elevato dopo la pubertà. Il grasso corporeo nella donna tende ad accumularsi principalmente a livello delle natiche, della regione mammaria e delle cosce. La donna ha anche una minore percentuale di acqua rispetto all’uomo e conseguentemente un maggior rischio di disidratazione.

LA FORZA

La forza è la capacità che maggiormente si distingue tra i due sessi e impedisce di fare paragoni tra le prestazioni maschili e femminili; la differenza tra uomini e donne può arrivare fino al 40%. Protagonisti di questa divergenza sono gli ormoni androgeni e in particolare il testosterone. Strettamente connesse alla capacità di forza sono:

  • la velocità
  • la rapidità
  • le accelerazioni
  • le decelerazioni
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APPARATO SCHELETRICO

Anche le diversità dell’apparato scheletrico fra uomo e donna sono molteplici ed importanti. Ricordiamo:

  • la densità ossea è minore di quella dell’uomo
  • il centro di gravità corporeo, dovuto alla diversa taglia fisica, è più in basso. Ciò si rileva utile negli esercizi che richiedono equilibrio. Nelle ragazze, infatti, le capacità coordinative possono essere migliori rispetto ai ragazzi
  • le gambe sono più corte rispetto alla lunghezza del corpo
  • le ragazze, essendo predisposte al parto, hanno le anche più larghe e ciò comporta una maggiore angolazione tra anche-femore-ginocchio (l’angolo Q)

Anche i legamenti e le articolazioni risentono degli effetti ciclici degli ormoni ovarici circolanti, che determinano nella donna una maggiore lassità dell’apparato legamentoso e del tessuto connettivo e una maggiore flessibilità articolare.

INFORTUNI

L’angolo Q influisce sulla struttura corporea, sulla biomeccanica dei movimenti, sulla dinamica degli appoggi e sui diversi carichi articolari in relazione al movimento. E’ stimato, infatti, che l’articolazione che risente maggiormente di tali differenze è il ginocchio, ed in particolare il legamento crociato anteriore (LCA).

Nelle donne l’incidenza di lesione del LCA è 6 volte maggiore rispetto agli uomini. Questo comporta una maggior attenzione in fase preventiva ed è necessario svolgere esercizi specifici e fare un’accurata selezione nei mezzi e metodi di allenamento della forza.

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L’ESPERTO: IL CICLO MESTRUALE

“Ci sono molti studi in merito all’influenza del ciclo mestruale sulla prestazione sportiva. Durante le varie fasi del ciclo mestruale l’organismo risponde in modo differente; ad esempio, è dimostrato che durante il periodo di ovulazione, quando avviene il picco ormonale, la prestazione di forza è maggiore.” Indica il dottor Filippo Sdringola che spiega: “Le ragazze abituate a fare sport ad alto livello sanno perfettamente convivere con il ciclo mestruale. Nella mia esperienza nello sport femminile non mi è mai capitato che una ragazza dovesse saltare l’allenamento o avesse problemi particolari durante il periodo mestruale; può capitare di registrare prestazioni sotto la media, ma non di evidenziare ulteriori particolari criticità.”

BIBLIOGRAFIA

  1. Chiappero E, Guarino R, Sasso N. Allenare nel calcio femminile. Aspetti tecnici, tattici, fisici e preventivi. Edizioni Correre, 2019
  2. Guyton AC, Hall JE. Fisiologia Medica. Edizioni Edra, 2017
  3. Ferretti F, Arcelli E, Bisciotti GN, Castellini E, Congedo P, Gatteschi L, Rampinini E, Roi GS, Sannicandro I. L’allenamento fisico nel calcio. Concetti e principi metodologici. Edizioni Correre, 2011

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