Consulenza scientifica
BERGAMOTTO, IL PRINCIPE DEGLI AGRUMI
Il bergamotto, cui nome scientifico è citrus bergamia è una pianta sempreverde che si erige tra i tre e i quattro metri, si presenta con fiori bianchi dall’aroma forte, foglie carnose e allo stesso tempo lucide. Il frutto che nasce dalla fioritura ha un colore giallo intenso, con una forma schiacciata ai poli. Il gusto è agrumato, con note acidule e un finale amarognolo. Il suo nome deriva dal turco beg armudi che tradotto significa “pero del Signore”.
Dalla sua coltivazione, che inizia a ottobre per concludersi a marzo, vengono prodotti frutti, olio essenziali, succhi e polpe. Inizialmente apprezzato soprattutto nel campo della cosmetica e dell’aromaterapia, pregevoli e recenti ricerche nel campo della nutraceutica ne hanno anche approfondito i benefici a livello della salute.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI E BENEFICI
Il bergamotto è ricco in vitamina C e vitamina A e 100g di frutto apportano appena 42 calorie. Tra i minerali spicca il potassio (133mg), calcio, ferro ma soprattutto i flavonoidi.
La vitamina C aiuta il nostro sistema immunitario e ha ben note proprietà antiossidanti. La vitamina A ha un effetto protettivo per la pelle, gli occhi e i capelli.
La naringenina un altro antiossidante riccamente contenuto nel bergamotto (responsabile del retrogusto amaro) facilita la capacità di stoccare il glucosio a livello muscolare ed epatico agendo quindi come ipoglicemizzante naturale.
L’ESPERTO: UN AIUTO CONTRO IL COLESTEROLO LDL
“Le maggiori qualità però si evidenziano sulla capacità dei polifenoli ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo (LDL), con un’efficacia paragonabile, grazie alla presenza di due flavonoidi che prendono il nome di brutieridina e melitidina, a quella delle statine“. Indica il dottore Alessio Calabrò, che spiega: “Gli stessi polifenoli aiutano inoltre a ridurre i trigliceridi nel sangue. Così da poter affermare che il bergamotto è un frutto che un ottimo alleato contro le malattie del sistema cardiocircolatorio“.
UTILIZZO IN CUCINA
Oltre ad essere gustato come per gli altri agrumi, sotto forma di spremuta, i suoi spicchi possono dare quel tocco in più alla preparazione di fresche insalate o per aromatizzare bevande fresche e calde.
Le scorze messe in salamoia possono essere utilizzate per aromatizzare primi piatti, secondi e dolci.
Il frutto non ancora maturo viene usato per fare canditi.
Dal succo si possono ottenere granite o marmellate e preziosi olii aromatici. Dalle bucce si prepara un tradizionale quanto apprezzato liquore.
In molti casi, però, i benefici cui viene fatto riferimento non derivano dal consumo alimentare del frutto, ma dall’uso dell’olio essenziale ricavato dalla sua buccia, le cui applicazioni spaziano soprattutto nei campi dell’aromaterapia e della cosmetica.
ALTRI UTILIZZI
Gli oli essenziali dal profumo inebriante, vengono estratti dalla buccia e utilizzati in profumeria sin dal 1700 per la creazione di fragranze apprezzate in tutto il mondo.
Questi oli, la cui produzione avviene in quantità relativamente piccola, sono spesso soggetti a contraffazioni: spesso l’essenza viene miscelata ad altre essenze di minor prestigio come l’arancia amara o miscele di terpeni naturali e sintetici.
L’olio, per via dell’elevato contenuto di antiossidanti e vitamine, viene anche utilizzato nella cosmesi naturale, come crema anti-age, disinfettante, cicatrizzante e antibatterico.
CONTROINDICAZIONI E PRECAUZIONI
Esso può interagire con farmaci che aumentano la sensibilità della pelle ai raggi UV, soprattutto se viene utilizzato in forma topica per via dell’elevato contenuto di bergapteni che amplificano la produzione di melanina provocando macchie ed eritemi.
È altresì controindicato, visto l’alto contenuto di acido citrico (superiore a quella del limone), in chi soffre di reflusso o infiammazione della mucosa gastrica.
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