IL CINGHIALE: CARNE MAGRA E RICCA DI FERRO

Il cinghiale, una carne dal caratteristico gusto selvatico, che allieta la tavola degli italiani. Oltre ad essere buono, è un alimento magro, con pochissimi grassi e ricco di minerali, come ferro e potassio, utili per la salute. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Camilla Baldoni

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in dietistica nel 2014 presso l'Università degli Studi di Siena. Ha maturato esperienza nella ristorazione collettiva e si occupa con particolare attenzione della nutrizione in età pediatrica. Socia Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

IL CINGHIALE

Con il termine “cinghiale” si fa riferimento a una famiglia di mammiferi suini che include quattro specie e diverse sottospecie. Di queste, la più nota e ricercata per la sua carne è il cinghiale comune (nome scientifico Sus scrofa), molto diffuso in Italia. E proprio qui si trovano inoltre anche il cinghiale maremmano (Sus scrofa majori) e il cinghiale sardo-corso (Sus scrofa meridionalis).

CARNE DI CINGHIALE: PROPRIETÀ

La carne di cinghiale apporta circa 122 kcal per 100 grammi di prodotto così suddivise:

  • 3,3 g di grassi
  • 21,5 g di proteine
  • 72 g di acqua

Contiene, inoltre, colesterolo, sodio, ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio e una buona quantità di Niacina (vitamina B3 o vitamina PP).

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CINGHIALE: VALORI NUTRIZIONALI

CARNE DI CINGHIALE: BENEFICI

Il cinghiale fa parte del gruppo della cosiddetta “selvaggina da pelo” (così come lepre, capriolo, camoscio e cervo) e la sua carne è classificata come “carne nera“. Si differenzia dalle carni bianche e da quelle rosse per la sua consistenza piuttosto dura per un gusto selvatico molto accentuato.

Essendo fibrosa e più magra rispetto a quella di maiale, è più adatta alle cotture prolungate, come gli umidi, i sughi e gli stufati, ma sono ottimi anche i salumi e gli insaccati tradizionali.

La carne del cinghiale dal punto di vista nutrizionale è poco calorica e piuttosto magra. È una buona fonte proteica, generalmente priva di controindicazioni se gli animali hanno vissuto e si sono alimentati in condizioni ottimali.

La quantità di grassi è piuttosto bassa, mentre il contenuto di minerali risulta notevole: è da mettere in evidenza il contenuto di:

  • ferro (3,4 mg/100g), indispensabile per il trasporto dell’ossigeno a tutti gli organi e tessuti dell’organismo
  • potassio (318 mg/100g), importante per il corretto funzionamento dei muscoli e del cuore e per la trasmissione degli impulsi nervosi.

Tra le vitamine troviamo un buon contenuto di Vitamina B3 (4 mg/100g), il cui fabbisogno giornaliero negli adulti è di circa 14 mg per le donne e 18 mg per gli uomini. Il suo ruolo:

  • è fondamentale in relazione al funzionamento del sistema nervoso
  • favorisce la circolazione sanguigna
  • funge da protettivo per la pelle
  • è utilissima nel processo di digestione degli alimenti
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L’ESPERTA: UNA CARNE PER TUTTI

“A oggi non sono note controindicazioni al consumo di carne di cinghiale, a meno che non si soffra di allergia a questo alimento”. Indica il dottoressa Camilla Baldoni, che prescrive: “In presenza di particolari stati patologici come uricemia e ipercolesterolemia è comunque opportuno limitare il più possibile il consumo di tutti i tipi di carne”.

CINGHIALE: CLASSIFICAZIONE PER ETÀ

La carne di cinghiale si può distinguere in quattro tipi corrispondenti all’età dell’animale:

  • Cinghialetto: da tre a sei mesi; chiamato dai francesi “marcassin”, ne vengono apprezzati soprattutto il carrè, le costolette ed i cosciotti per preparazioni di carne arrosto o alla griglia.
  • Cinghiale giovane: da sei mesi ad un anno; dal pelo fulvo, la cui carne è ancora tenera e il sapore poco accentuato. Di questo tipo il carrè e le costolette sono indicate per preparazioni al forno o alla brace mentre le altre parti è preferibile cucinarle in umido.
  • Cinghiale maturo: da uno a due anni; la sua carne è eccellente con un gusto però molto spiccato.
  • Cinghiale adulto: oltre i due anni; il pelame volge rapidamente al nero, la carne è sempre più dura e di sapore decisamente marcato.
Cinghiale in umido

BIBLIOGRAFIA

  1. U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. 2011
  2. USDA National Nutrient Database for Standard Reference, Release 24
  3. https://www.alimentipedia.it

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