Consulenza scientifica
IL MIELE: PROPRIETÀ
Il miele è il prodotto derivante dalla trasformazione del nettare dei fiori operata dalle api (Apis mellifera) e rappresenta il più antico dolcificante naturale. Era conosciuto già da molte popolazioni dell’antichità, come Greci, Romani, Cinesi, Egiziani e Babilonesi, i quali lo utilizzavano sia a scopo nutrizionale che terapeutico.
A partire dal nettare, un liquido composto da una percentuale variabile di zuccheri (in particolare saccarosio e oligosaccaridi, in quantità compresa tra il 7% e il 70%), amminoacidi e minerali, le api ottengono una soluzione molto densa e viscosa di zuccheri in acqua. Il miele finito, quindi, ha una composizione quasi esclusivamente zuccherina ed è caratterizzato dalla presenza prevalente di fruttosio e glucosio.
In generale, 100 g di miele ci forniscono circa 304 kcal e 80,3 g di zuccheri, mentre gli altri nutrienti come proteine, vitamine e minerali sono presenti in piccolissime quantità. In particolare, la prolina è il principale amminoacido presente nel miele, mentre per quanto riguarda i sali minerali, il potassio è quello più abbondante. Inoltre, grazie alla presenza di acido gluconico, il miele è caratterizzato da una forte acidità, presentando un pH compreso tra 3,2 e 4,5.
L’ESPERTA: BENEFICI PER LA SALUTE
“Oltre al gusto, però, il miele è stato molto studiato per le sue proprietà antiinfiammatorie e antimicrobiche. Nel miele troviamo tante sostanze con note proprietà salutistiche, come flavonoidi, polifenoli, alcaloidi, glicosidi e composti volatili”. Indica il dottoressa Giulia Tavella, che afferma: “In particolare, sono stati identificati fino a 30 diversi polifenoli, il cui contenuto nel miele, può variare sulla base del fiore di provenienza e delle condizioni climatiche e geografiche. Tra i composti fenolici più abbondanti nel miele, troviamo la quercitina, il campferolo, la luteolina, l’acido gallico, l’apigenina, l’acido cinnamico e l’acido clorogenico. Queste sostanze sono principalmente responsabili di proprietà antiossidanti: sono in grado, infatti, di ridurre e combattere l’azione dei radicali liberi. Inoltre, sono state attribuite al miele tante altre proprietà, come quella antimicrobica, prebiotica, antinfiammatoria e anticancerogena, oltre alla capacità di ridurre il rischio cardiovascolare e di sindrome metabolica e migliorare i parametri ematici nei soggetti diabetici“.
MIELE DI MANUKA
Nell’ultimo periodo, l’interesse della comunità scientifica è stato attirato da un prodotto “esotico” che promette di diventare uno dei tanti superfood, caratterizzato da tante proprietà! Si tratta del miele di Manuka, un miele di colore scuro, prodotto a partire dalla pianta di Manuka (Leptospermum scoparium, fam. Myrtaceae), un arbusto tipico della Nuova Zelanda e dell’Australia orientale.
Il miele di Manuka si presenta come particolarmente viscoso, con un sapore forte caratterizzato da sentori di terra, oli essenziali e minerali, con un retrogusto amarognolo. Dal punto di vista nutrizionale, è molto simile agli altri tipi di miele. Rispetto al contenuto in composti bioattivi, invece, il miele di Manuka è l’unico che presenta elevate concentrazioni di metilgliossale (MGO), un composto organico con un’importante proprietà antibatterica, antisettica e antinfiammatoria.
Questo prodotto, quindi, può rappresentare un alleato in caso di mal di gola e raffreddore, ma anche in presenza di bruciore gastrico o reflusso gastroesofageo. Per massimizzarne i benefici, il consiglio è quello di assumerlo in purezza o in preparazioni a freddo: possiamo spalmarlo moderatamente sul pane tostato oppure aggiungerlo a yogurt e frutta fresca, ma anche come dressing per insalate particolari!
MIELE: VALORI NUTRIZIONALI
IL MIELE: BUONO, MA CONSUMARE CON MODERAZIONE
Nonostante le benefiche proprietà attribuibili al miele, è bene ricordare che si tratta di un alimento quasi esclusivamente composto da zuccheri semplici e, come tale, deve essere consumato con moderazione anche dalle persone sane, come ci ricordano sia i LARN che le Linee Guida per una sana alimentazione.
La porzione consigliata di miele, infatti, è di 20 g, ma con una frequenza di consumo consigliata occasionale! Inoltre, dovrebbe essere limitato in soggetti che presentano problemi di iperglicemia, gotta o iperuricemia. In quest’ultimo caso, infatti, essendo il miele per gran parte composto da fruttosio, può stimolare la formazione endogena di acido urico.
Nondimeno, è importante ricordare che il miele non deve essere assunto dai bambini in svezzamento né sotto l’anno di età, in quanto potrebbe essere veicolo di spore botuliniche, particolarmente pericolose in tenera età. Concludendo, quindi, il miele può rappresentare una validissima alternativa allo zucchero bianco, purché ci si ricordi sempre di consumarlo con moderazione.
BIBLIOGRAFIA
- CREA – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. Linee guida per una sana alimentazione, dossier scientifico. 2018
- SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana. LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. A cura di: SINU-INRAN. Milano: SICS Editore, 2014
- Bressanini D. La scienza della pasticceria. La chimica del bignè. Le basi. s.l.; Gribaudo (2014), Decima Edizione 2019
- Samarghandian S, Farkhondeh T, Samini F. Honey and health: a review of recent clinical research. Pharmacognosy Res. Apr-Jun 2017;9(2):121-127
- Cianciosi D, Forbes-Hernandez TY, Afrin S, Gasparrini M, et al. Phenolic compounds in honey and thei associated health benefits: a review. Molecules 2018
- Ramli NZ, Chin K-Y, Zarkasi KA, Ahmad F. A review on the protective effects of honey against metabolic syndrome. Nutrients 2018
- Alvarez-Suarez JM, Gasparrini M, et al. The composition and biological activity of honey: a focus on Manuka honey. Foods 2014
- IEO – Banca Dati di composizione degli Alimenti (BDA)
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