Consulenza scientifica
L’esperta: piatto completo adatto ai mesi invernali
“Il pan lavato dei beccamorti è un piatto completo e unico. Ricchissimo di fibra. Ottimo l’apporto di potassio, fosforo e magnesio importanti per contrastare la stanchezza.” Indica la dottoressa Barbara Paolini, che aggiunge: “Buona fonte anche di iodio, importante per il buon funzionamento della tiroide. I grassi sono quasi completamente insaturi “buoni”. È ricco di vitamina K importante per la coagulazione e per la salute delle ossa. Il buon apporto di biotina aiuta nella regolazione metabolica e il discreto contenuto di vitamine A e C con azione antiossidante e antiinfiammatoria lo rendono un piatto adatto ai mesi invernali.”
Pan lavato dei beccamorti: la ricetta
Difficoltà: | facile |
Preparazione: | 15 minuti |
Cottura: | 30 minuti |
Dosi per: | 4 persone |
Costo: | basso |
Ingredienti
cavolfiore: | 1,5 Kg |
pane toscano raffermo: | 300 g |
parmigiano reggiano: | 40 g |
sale: | q.b. |
olio EVO: | 40 g |
pepe: | q.b. |
Preparazione:
- mondato il cavolo dal torsolo e dalle foglie esterne, fate bollire il fiore tagliato a pezzi e le foglie più tenere per una mezz’ora
- scolateli ben bene, conservando l’acqua di cottura
- abbrustolite le fette di pane, sistemandole a strati in una terrina profonda, bagnatele con poca acqua di cottura e alternatele a pezzetti di fiore e alle foglie di cavolo bollite. Ogni strato andrà condito con olio, sale, pepe e parmigiano; è facoltativo l’uso dell’aceto
- servite subito rifinendo il piatto con un filo d’olio extravergine d’oliva
Pan lavato dei beccamorti: valori nutrizionali (a porzione)
Calorie Kcal | 487 |
Proteine g | 23 |
Carboidrati g | 68 |
Lipidi g | 15 |
Fibra solubile g | 12 |
Ac. grassi insaturi g | 10,6 |
Potassio mg | 1475 |
Fosforo mg | 425 |
Magnesio mg | 109 |
Iodio mcg | 105 |
Vit. K mcg | 666 |
Vit. A mcg | 228 |
Ac. folico mcg | 223 |
Vit. C mg | 221 |
Vit. B 8 (biotina) mcg | 75 |
Pan lavato dei beccamorti: antico piatto di Montalcino
È questo un classico piatto invernale “povero“. Il nome della ricetta di questa zuppa si deve ad un fatto storico. Dovete sapere che gli abitanti di Montalcino, la bella cittadina Toscana della Val d’Orcia, portano il soprannome di “beccamorti” fin dal 1260, quando giunsero così in ritardo alla battaglia fra ghibellini senesi e guelfi fiorentini da venir puniti dai vincitori, che li utilizzarono poi per seppellire i morti.
Questa tipica minestra dal nome così inquietante e moltalcinese, è una sorta di “ribollita” col cavolfiore al posto del più classico cavolo nero. È ottima per combattere il freddo inverno della zona; richiede soltanto uno stomaco preparato alla scarsa digeribilità del cavolfiore e naturalmente ci vuole il pane “sciocco” toscano senza sale.
BIBLIOGRAFIA
- B. Paolini, G. Fatati A tavola nel Granducato di Toscana Ed. Pacini
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