Consulenza scientifica
OSTRICA: FRUTTO DEL MARE
L’ostrica, regina indiscussa dei molluschi bivalvi, regna sovrana nella famiglia Ostreidae. Un vero gioiello del mare, apprezzato e coltivato in tutto il mondo. La sua fama la precede, facendola diventare protagonista indiscussa di tavole raffinate e aperitivi gourmet.
Un caleidoscopio di sapori: Non tutte le ostriche sono uguali! Esistono infatti diverse specie, ognuna con caratteristiche e sapori unici. Alcune vantano un gusto delicato e burroso, mentre altre sfoggiano note minerali iodate più intense. Un vero caleidoscopio di sapori che conquista i palati più esigenti.
Un frutto del mare stagionale: Come ogni prelibatezza che si rispetti, l’ostrica ha il suo momento ideale per essere gustata. I mesi freddi, da settembre ad aprile, sono i più indicati per assaporare la sua freschezza e il suo sapore inconfondibile.
Cruda o cotta: un dilemma da gourmet: Che sia cruda o cotta, l’ostrica non delude mai. Da gustare al naturale, per apprezzare appieno il suo sapore puro, oppure sapientemente esaltata da un filo di limone o da una salsa piccante. Ma anche cotta l’ostrica riserva sorprese inaspettate: gratinata al forno, fritta in pastella o protagonista di raffinati risotti, conquista anche i palati più indecisi.
OSTRICHE: PROPRIETÀ
Le ostriche, oltre ad essere diffuse allo stato selvatico, sono oggetto di ittiocoltura (ostricoltura) in molte parti del pianeta; il prezzo cambia sensibilmente sia in base alla provenienza, sia in base alla varietà.
Le ostriche sono molluschi con un basso apporto energetico (69Kcal per 100g), alimento altamente proteico (10,2g per 100g); i lipidi sono scarsi, ma il contenuto in colesterolo (150mg per 100g) ne suggerirebbe un consumo moderato. Buono l’apporto di sodio, calcio, fosforo e potassio. Tra i sali minerali spicca lo zinco (90-100mg per 100 g).
LO ZINCO UNA DIFESA NON SOLO PER L’OSTRICA
Lo zinco iperaccumulato nelle ostriche ne aumenta la resistenza dell’ospite ai patogeni. Benchè il meccanismo non sia ben chiaro, studi mostrano che le ostriche che accumulano più zinco mostravano una capacità antibatterica più forte.
Lo zinco è il secondo metallo in tracce più abbondante nel corpo umano dopo il ferro e un componente essenziale della struttura e della funzione delle proteine.
L’importanza dello zinco nell’immunità è particolarmente evidente dall’elevata incidenza di malattie infettive nei paesi in via di sviluppo a causa di diete povere di zinco. Lo zinco è essenziale per il normale sviluppo e attività delle cellule coinvolte nell’immunità innata e acquisita.
Questo minerale risulta importante al fine di un buona risposta dei neutrofili coinvolti nel sistema di difesa. La sua carenza determina una ridotta risposta chemiotattica dei monociti e dei macrofagi, con conseguente alterazione della fagocitosi e uccisione intracellulare dei patogeni. Questi effetti sono reversibili con l’integrazione di zinco.
Inoltre è responsabile di altre funzioni del nostro organismo in quanto:
- È un cofattore in più di 300 enzimi che influenzano varie funzioni degli organi con un effetto secondario sul sistema immunitario
- Ha effetti diretti sulla produzione, maturazione e funzione dei leucociti
- È un costituente strutturale di ∼750 fattori di trascrizione
- È un componente catalitico di circa 2.000 enzimi, che comprende tutte e 6 le classi (idrolasi, transferasi, ossido-reduttasi, ligasi, liasi e isomerasi)
- È biologicamente essenziale per i processi cellulari, inclusi la crescita e lo sviluppo, così come la sintesi del DNA e la trascrizione dell’RNA
EFFETTO ANTIVIRALE
Lo zinco è un componente del ∼10% del proteoma umano, in diverse forme (libero rispetto a quello legato alle proteine) può stimolare una varietà di eventi di segnalazione, inclusa la risposta antivirale.
Il trattamento con zinco applicato ad una dose terapeutica e nella giusta forma ha il potenziale per migliorare drasticamente la clearance delle infezioni virali sia croniche che acute. Il suo ruolo come antivirale può essere esplicato attraverso l’integrazione per migliorare la risposta antivirale e l’immunità sistemica nei pazienti con carenza di zinco.
Le proprietà antivirali dirette e indirette si realizzano attraverso diversi meccanismi. Una sua somministrazione ha il potenziale per migliorare l’immunità antivirale, sia innata che umorale, e per ripristinare la funzione delle cellule immunitarie impoverite o per migliorare la normale funzione delle cellule immunitarie, in particolare nei pazienti immunocompromessi o anziani.
Lo zinco può anche agire in modo sinergico quando co-somministrato con la terapia antivirale standard, come è stato dimostrato in pazienti con epatite C, HIV e SARS-CoV-1. La sua efficacia contro un certo numero di specie virali si realizza principalmente attraverso i processi fisici, attraverso un attacco diretto al virus in particolare agendo sulla rimozione del rivestimento. Può anche proteggere o stabilizzare la membrana cellulare che potrebbe contribuire a bloccare l’ingresso del virus nella cellula.
BIBLIOGRAFIA
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- Kumar A, Kubota Y, Chernoy M, Kasuya H. Potential role of zinc supplementation in prophylaxis and treatment of COVID-19. Med Hypotheses. 2020 Nov; 144: 109848
- Maywald M, Wessels I, Rink L. Zinc Signals and Immunity.Int J Mol Sci. 2017 Oct; 18(10): 2222
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