Consulenza scientifica
ALLERGIA AL NICHEL: CARATTERISTICHE
Il nichel (Ni) è un elemento chimico presente in moltissimi oggetti e alimenti con cui veniamo a contatto giornalmente. È utilizzato per la produzione di acciaio inossidabile, per la produzione di attrezzature per il trattamento degli alimenti e per contenitori. Inoltre, è impiegato per la fabbricazione di monili, articoli di bigiotteria e gioielleria, accessori di moda metallici in genere, chiavi, occhiali, attrezzi metallici, stoviglie, monete metalliche, tinture per ceramiche, porcellane, vetro, terracotta, coloranti per alimenti. È usato anche per detersivi e saponi e per cosmetici come il mascara ed ombretto.
Il suo contenuto nel suolo e nell’acqua è molto variabile nelle varie regioni del mondo, in funzione del tipo di terreno, dell’impiego di fertilizzanti sintetici e pesticidi, della contaminazione del suolo con rifiuti industriali e urbani, della distanza dalle fonderie di nichel.
Ne consegue che è variabile anche il contenuto di nichel nei tessuti vegetali (0,5‐5μg/g) ed animali (0,1‐5μg/g). Mediamente il contenuto in nichel dei tessuti vegetali è quattro volte superiore rispetto a quanto presente nei prodotti animali (carne, latte e derivati, uova). Le stagioni possono influenzare la concentrazione di nichel nei vegetali: è stato osservato un aumento della concentrazione di nichel in primavera e autunno e un dimezzamento durante l’estate.
ALLERGIA AL NICHEL: LE SOGLIE
Non è definita una concentrazione soglia in mg/Kg rispetto al quale un alimento possa essere definito “ad alto contenuto”, ma soglie diverse sono utilizzate da istituzioni o autori diversi.
L’assunzione quotidiana di nichel risulta altamente variabile. I fattori di variabilità sono:
- contenuto di nichel nei singoli alimenti
- abitudini alimentari quotidiane
- nichel contenuto nell’acqua
- nichel contenuto utensili da cucina
- assunzione contemporanea di altre sostanze
- il fumo di sigaretta: il nichel è presente in misura di 1‐3μg per sigaretta
ALLERGIA AL NICHEL: LE VARIE FORME
Alle forme cliniche di allergia al nichel sono attribuite varie modalità di presentazione: cutanee, localizzate o sistemiche, ed extracutanee. Si possono distinguere:
- la dermatite allergica da contatto (DAC) che è responsabile nel 35% dei casi. Il primo sintomo che può indurre a sospettare una possibile reazione a questo metallo o alle leghe che lo contengono, è la comparsa di una dermatite da contatto che si sviluppa di norma sulla cute delle mani quando queste toccano parti metalliche di orologi e occhiali, accendini, cellulari, maniglie, forbici, stoviglie e pentole; al lobo delle orecchie, in caso si porti l’orecchino o anche sulle mucose del cavo orale se il metallo è contenuto nelle protesi
- la sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) con manifestazioni o cutanee o extracutanee (gastrointestinali, respiratorie, neurologiche etc.). Nel caso di sindrome sistemica si possono avere dermatiti in sedi diverse da quelle che sono in contatto con oggetti placcati con questo metallo. Le sedi più comuni sono le pieghe dei gomiti, il collo e l’interno delle cosce, il palmo delle mani. Si può manifestare con una dermatite vescicolare ricorrente. È responsabile l’assunzione sistemica del nichel, con gli alimenti, la via sottocutanea, intramuscolare o intravenosa, la via respiratoria o la via transcutanea.
ALLERGIA AL NICHEL: SINTOMI
In caso di dermatite da contatto sistemica (DSC) possono verificarsi sintomi cutanei quali:
- coinvolgimento di aree precedentemente esposte al metallo
- coinvolgimento di aree precedentemente non esposte sotto forma di esantema maculo papulare, eczema flessurale, orticaria, prurito, lesioni vasculite‐like
oppure sono possibili sintomi extracutanei
- a carico dell’apparato gastrointestinale come dolori addominali, diarrea, vomito, meteorismo, pirosi, nausea, stipsi
- a carico dell’apparato respiratorio come rinite ed asma
- neurologici come cefalea
- generali come febbre, fibromialgie, artralgie, sindrome tensione‐stanchezza
ALLERGIA AL NICHEL: DIAGNOSI E PRESCRIZIONI
La dagnosi si effettua attraverso il patch-test che esplora le reazioni locali di ipersensibilità ritardata cellulo-mediata. Per alleviare i sintomi più importanti e migliorare di conseguenza la qualità di vita è possibile utilizzare farmaci antistaminici o, in casi più gravi, cortisonici. In caso di sintomi lievi, per combattere l’allergia al nichel, nella forma da contatto vanno evitati tutti gli elementi che possono contenerlo. Mentre nella forma sistemica va applicata una dieta a ridotto contenuto di nichel. Nello specifico si consiglia di ridurre il consumo dei seguenti alimenti:
- Carboidrati: farina d’avena, farina di mais, farine integrali, grano saraceno, patate, legumi freschi e secchi
- Proteine: tonno, aringhe, crostacei, salmone, sgombro, platessa
- Verdure: rabarbaro, spinaci, asparagi, pomodori, carote, broccoli, cipolla, funghi
- Frutta (fresca e secca): noci, mandorle, arachidi, pere (sia fresche che cotte), ananas, prugne, lamponi, uva, albicocche, avocado, mirtilli
- Dolci: cacao, cioccolato
- Altro: semi di soia (e derivati), margarina, lievito in polvere (sostituibile con altro agente lievitante come ad esempio il bicarbonato), liquirizia, gelatina (pectina), thè, menta, semi vari
Inoltre, seguendo i seguenti consigli, è possibile ridurre la probabilità di contatto con il nichel:
- attenzione a cibi confezionati e conservati in recipienti di metallo (ad eccezione dell’alluminio)
- evitare bevande e integratori contenenti nichel
- consumare solo in piccole quantità: cavolfiore, cavolo, broccoli, carote, riso raffinato, vino, birra, caffè
- cottura, utilizzare le seguenti stoviglie: pentole in pirex, vetro, alluminio, ceramica non smaltata, silargan, teflon
- visto il probabile accumulo di nichel nelle tubature durante la notte, far scorrere acqua al mattino prima di berla o utilizzarla per cucinare
- prima di ogni acquisto, leggere attentamente le etichette nutrizionali dei prodotti per escludere la presenza di nichel
ALLERGIA AL NICHEL: COSA EVITARE
In caso di dimostrata allergia al nichel attraverso gli specifici test, ci sono eccipienti che vanno assolutamente evitati. Ecco i principali:
addensanti | E 426 (emicellulosa di soia) |
grassi vegetali | E 479b (olio di soia ossidato) |
alghe varie | Sciroppi (destrosio, fruttosio, glucosio, maltosio) |
amido di mais | tampeh |
lecitina di girasole | pappa reale |
aromi artificiali | rosa canina |
burro di cacao | vanillina |
carragenina | zucchero d’uva |
coloranti | E411 (farina di avena) |
conservanti | E 440 (pectina amidata) |
destrosio | E 450 (difosfati e pirostati) |
difosfati | karkadè |
difosfato sodico | lecitina di soia |
dolcificanti industriali | lievito chimico |
echinacea | mais e maizena |
eucalipto | maltitolo |
farina di semi carrube (E 410) | malto (e malto d’orzo) |
farine di cereali non concessi | maltodestrine |
semi di guar e farina (E 412) | miso |
farine di legumi vari | mono/digliceridi ac.grassi (E471) |
gelatina alimentare (pectine E 441) | pirostati |
grassi idrogenati (margarine) | tamari |
E 417 (gomma di tara) | Oli (anacardi, arachidi, avocado, colza, cocco, girasole, idrogenati, macadamia, mais, mandorle, noce, palma, soia, canapa, girasole, semi vari, vinaccioli) |
ALLERGIA AL NICHEL: FAKE NEWS
Non vanno propinate diete prive di nichel a tutte le persone allergiche se non è stato chiaramente dimostrato che siano affette da sindrome da allergia sistemica. Va infatti ricordato che una dieta a basso contenuto di nichel è restrittiva e predilige alimenti di origine animale rispetto a quelli vegetali.
BIBLIOGRAFIA
- Rizzi A, Nucera E, Laterza L, Gasbarrini A et al. Irritable Bowel Syndrome and Nickel Allergy: What Is the Role of the Low Nickel Diet? J Neurogastroenterol Motil. 2017 Jan 30;23(1):101-108
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- Sharma AD. Relationship between nickel allergy and diet. Indian J Dermatol Venereol Leprol. 2007 Sep-Oct;73(5):307-12
- Cunningham E. What Role Does Diet Play in the Management of Nickel Allergy? J Acad Nutr Diet. 2017 Mar;117(3):500
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