Intervista a
Quanto incidono le mode sull’alimentazione?
Nonostante l’Italia sia considerata custode della “dieta mediterranea”, paradigma mondiale di salute alimentare, questo tipo di alimentazione viene sempre più abbandonata a favore delle fad diet, (dieta alla moda o dieta del momento). Spesso proposte da personaggi famosi di tendenza o da condizionamenti mediatici dell’industria, soprattutto nei confronti dei più piccoli. Nel 1960 solo il 24% dei bambini sceglieva cosa mangiare, attualmente il dato è che ben l’86% dei bambini decide cosa mangiare. Questo significa che i bambini hanno assunto il ruolo di consumatori-guida e che quindi sono il bersaglio degli spot a loro dedicati.
Cosa ne pensa delle diete monotematiche?
Le diete così dette monotematiche, come dieta del minestrone, dieta del panino o dieta dell’ananas, sono proposte alimentari scorrette. Non sono consigliate in quanto carenti da un punto di vista nutrizionale, monotone, e non educative.
E delle diete localizzate?
Sono diete che si concentrano solo su alcune parti del nostro organismo, come la pancia, le gambe o i fianchi. Si tratta di diete illusorie, il quanto il dimagrimento non avviene in un punto localizzato, ma interessa tutto il corpo. La dieta della pancia, ad esempio, può ridurre il meteorismo addominale e di conseguenza ridurre il volume dell’addome, ma non si tratta di perdita di massa grassa.
Seguire “la dieta dell’amica” cosa comporta?
La dieta deve essere personalizzata in base ai propri fabbisogni, gusti alimentari, abitudini ed eventuale attività motoria. Va inoltre considerata la presenza o meno di patologie. Seguire regimi dietetici non adatti alle proprie esigenze per lunghi periodi di tempo può provocare squilibri e danni per la salute.
Quali rischi si corrono con le diete lampo?
La dieta lampo consente di perdere peso in poco tempo. Purtroppo, seguire una dieta poco equilibrata e/o eccessivamente ipocalorica, comporta la perdita di massa magra con perdita del tono muscolare, la pelle diventa poco elastica, i capelli perdono luminosità e diventano fragili. Inoltre si può manifestare spossatezza, mal di testa, scarsa concentrazione, disturbi digestivi. Queste diete promettono di far perdere molti chili in breve tempo, ma il più delle volte producono danni, come ad esempio il rischio della sindrome yo-yo o il pericolo di comparsa di disturbi del comportamento alimentare, soprattutto negli adolescenti.
I digiuni, fanno bene?
L’organismo ha bisogno di una adeguata quantità di proteine ogni giorno. Durante il digiuno, non ricevendole, utilizza le proteine muscolari. Durante la crescita questo può essere estremamente pericoloso. Sia per le carenze in cui si incorre, sia perché si formano delle sostanze di scarto, i corpi chetonici, che possono creare danni anche a livello cerebrale. Inoltre si rischiano momenti di blackout, con i relativi pericoli sul lavoro o alla guida. In casi di iperacidità gastrica, la sintomatologia si può aggravare. Spesso, il digiuno è seguito da un recupero con eccesso alimentare, che è più dannoso del digiuno stesso.
Quanti chili si può perdere a settimana?
La restrizione calorica deve essere fatta in base al dispendio energetico atta a garantire una perdita di peso a settimana tra 0,5 e 1 Kg. Perdite di peso maggiori possono avere conseguenze negative per la nostra salute poichè privano il nostro organismo dei nutrienti di cui ha bisogno.
Bambini: possono seguire una dieta? Con quali rischi?
È fondamentale educare i bambini fin da tenera età ad una corretta alimentazione. Gli adulti hanno un ruolo di grande importanza. In famiglia e a scuola è necessario proporre ai più piccoli una alimentazione varia e equilibrata capace di far mantenere loro un peso ideale. Tutto ciò al fine di evitare regimi alimentari finalizzati al dimagrimento. Una preoccupazione, questa, che non dovrebbe mai angosciare i bambini e che può avere conseguenze negative per la loro salute in futuro. Infatti il 90% dei disturbi alimentari nascono da diete restrittive.
Come deve essere un’alimentazione equilibrata per i più piccoli?
In linea di massima come quella per l’adulto. Con la differenza di prestare particolare attenzione ad alcuni fabbisogni aumentati per la crescita, come l’apporto proteico, il calcio e l’acqua. Inoltre va garantita una estrema variabilità negli alimenti in modo da assicurare l’apporto di tutti i nutrienti.
Stanno aumentando i bambini diabetici. Colpa dell’alimentazione?
Esiste un chiaro legame tra obesità e diabete. Di conseguenza, l’aumento di casi di obesità infantile a cui stiamo assistendo, porta anche all’aumento di diabete tra i bambini. Le principali cause sono rappresentate dell’eccessivo apporto di carboidrati raffinati, scarso apporto di fibre, eccessiva assunzione di grassi saturi e ridotto movimento.
La corretta alimentazione andrebbe insegnata nella scuola?
Nelle varie forme di approcci educazionali, ritengo che debba essere insegnata a partire dalla scuola dell’infanzia. È necessario educare contemporaneamente anche i genitori per evitare che a casa si vanifichi il lavoro fatto a scuola. Insegnare ai bambini, anche attraverso il gioco, le regole di una corretta alimentazione è un investimento per il futuro della loro salute.
BIBLIOGRAFIA
- Linee guida per una sana alimentazione – revisione 2018
- Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione pediatrica. Ministero della salute
- Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana IV revisione (LARN) 2014
- Sofi F. Aderence to mediterranean diet and health status: meta-analysis. BMJ 2008; 337
- Fiolet T, Srour B, Sellem L et al. Consumption of ultra-processed foods and cancer risk: results from NutriNet-Santè prospective cohort. BMJ 2018;360:k322
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