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OBESITÀ E SALUTE CEREBRALE: IL LEGAME TRA PESO CORPOREO E RISCHIO DI DEMENZA
L’obesità e il sovrappeso non sono solo fattori di rischio per malattie metaboliche e cardiovascolari, ma possono anche compromettere la salute del cervello. Numerose ricerche confermano che un’alimentazione equilibrata e una buona forma fisica nella mezza età giocano un ruolo chiave nella prevenzione della demenza e di altri disturbi cognitivi in età avanzata.
Uno studio recente, pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica, ha analizzato il rapporto tra peso corporeo e funzionalità cerebrale nel lungo periodo. I ricercatori hanno evidenziato come il mantenimento di un peso ottimale e l’adozione di uno stile di vita sano possano ridurre significativamente il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative.
Questi risultati sottolineano l’importanza della prevenzione fin dalla mezza età, attraverso un’alimentazione bilanciata e l’esercizio fisico regolare. Contrastare il sovrappeso e l’obesità non è solo una questione estetica o metabolica, ma rappresenta una strategia fondamentale per preservare la funzione cognitiva e migliorare la qualità della vita nel lungo termine.

DIETA, SALUTE METABOLICA E INVECCHIAMENTO CEREBRALE: NUOVE PROVE SCIENTIFICHE
Negli ultimi anni, il legame tra dieta e salute cerebrale è stato ampiamente studiato, ma gran parte delle ricerche si è concentrata sugli effetti di specifici nutrienti sul cervello. Tuttavia, solo di recente gli scienziati hanno iniziato a indagare in profondità il ruolo complessivo dello stile alimentare e della salute metabolica sull’invecchiamento cerebrale e sul declino delle funzioni cognitive.
Uno studio innovativo ha deciso di esplorare questo aspetto, focalizzandosi sulla mezza età, una fase della vita ritenuta cruciale per la prevenzione della salute cognitiva. I ricercatori hanno analizzato dati provenienti dal Whitehall II, un ampio studio sui determinanti sociali della salute che ha monitorato oltre 10.000 dipendenti della pubblica amministrazione britannica per un periodo di 35 anni.
I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi distinti:
- Il primo, composto da 512 persone, è servito per valutare l’impatto della dieta sull’invecchiamento del cervello.
- Il secondo, formato da 664 individui, ha permesso di analizzare la correlazione tra il rapporto vita-fianchi – un indicatore dell’accumulo di grasso viscerale – e la salute cognitiva nella terza età.
Questa ricerca offre nuove prove scientifiche sull’importanza di uno stile alimentare sano e del mantenimento di un peso corporeo equilibrato per prevenire il declino cognitivo e garantire un invecchiamento cerebrale in salute.

DIETA, GRASSO ADDOMINALE E INVECCHIAMENTO CEREBRALE: NUOVE CONFERME SCIENTIFICHE
Uno stile di vita sano a mezza età può avere un impatto significativo sulla salute cerebrale in età avanzata. Questo è quanto emerge da uno studio che ha analizzato l’influenza della qualità dell’alimentazione e del grasso addominale sulla struttura e sulla funzionalità del cervello, utilizzando avanzate tecniche di imaging cerebrale su partecipanti con un’età media di 70 anni.
Nel primo gruppo di ricerca, composto da 512 individui, i risultati hanno evidenziato una correlazione positiva tra una dieta equilibrata e diversi indicatori di salute cerebrale. In particolare, chi aveva seguito un’alimentazione più sana mostrava:
- Migliore connettività funzionale nel lobo occipitale e nel cervelletto.
- Maggiore integrità della materia bianca, fondamentale per la trasmissione dei segnali nervosi.
- Migliori performance nei test cognitivi effettuati nella terza età.
Per quanto riguarda il secondo gruppo, composto da 664 partecipanti, gli studiosi hanno riscontrato un legame tra il rapporto vita-fianchi e l’invecchiamento cerebrale. Un eccessivo accumulo di grasso addominale durante la mezza età era associato a un maggiore declino cognitivo in età avanzata, confermando il ruolo del sovrappeso come fattore predittivo per la demenza e altri problemi neurologici.
Questi risultati ribadiscono l’importanza di adottare strategie preventive già dalla mezza età, puntando su:
- Alimentazione sana, ricca di nutrienti essenziali per il cervello.
- Esercizio fisico regolare, utile per contrastare l’accumulo di grasso viscerale.
- Interventi mirati alla perdita di peso, per migliorare la salute metabolica e ridurre il rischio di malattie neurodegenerative.
Con l’invecchiamento della popolazione, queste strategie diventeranno sempre più cruciali per preservare la funzione cognitiva e migliorare la qualità della vita nella terza età.
BIBLIOGRAFIA
- Stephan BCM, Siervo M, Brayne C. Increased risk of cognitive impairment in underweight and obese individuals. J Alzheimers Dis. 2015.
- Nguyen JCD, Killcross AS, Jenkins TA. Obesity and cognitive decline: role of inflammation and vascular changes. Front Neurosci. 2014.
- Dhana K, Franco OH, Ritz EM, et al. Obesity and cognitive function in the elderly: a systematic review and meta-analysis. J Nutr Health Aging. 2017.
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