PEPERONCINO: UN AIUTO PER IL BENESSERE CARDIOVASCOLARE, DIGESTIVO E OCULARE

Il peperoncino è una spezia capace di dare sapore e carattere ai piatti e anche un vero e proprio toccasana. Con proprietà benefiche riconosciute da antiche tradizioni mediche e moderne ricerche scientifiche. È un alimento funzionale che può offrire importanti benefici per la salute cardiovascolare, digestiva e oculare, contribuendo al benessere generale. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Katia Gennai

Dietista. Ha conseguito il Diploma di Tecnico in Dietologia e Dietetica Applicata nel 1994; laurea triennale in dietistica nel 2004. Lavora presso l’UOSA di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese. Docente nel corso di laurea in Dietistica.

ORIGINI, VARIETÀ E BENEFICI DEL PEPERONCINO: UNA SPEZIA DAL SAPORE “MORDENTE”

Il Capsicum, noto comunemente come peperoncino, è una spezia che vanta una storia affascinante e numerosi benefici per la salute. Il nome scientifico, Capsicum, secondo alcuni studiosi, deriverebbe dal termine latino “capsa”, riferendosi alla forma caratteristica del frutto, che assomiglia a una bacca lunga contenente semi. Altri, invece, sostengono che il termine abbia origini greche, dal verbo “kaptein”, che significa “mordere”, un chiaro riferimento alla piccantezza che caratterizza il suo sapore.

Il peperoncino è il frutto di piante appartenenti al genere Capsicum, da cui derivano anche le diverse specie di peperoni. Si tratta di una pianta annuale che appartiene alla famiglia delle Solanacee, la stessa a cui appartengono anche patate, melanzane e pomodori. Esistono cinque principali varietà domestiche di Capsicum: C. annuum, C. baccatum, C. chinense, C. frutescens e C. pubescens. Queste varietà sono notevolmente diverse tra loro per il tipo di fiore, il frutto, il colore e, soprattutto, il grado di piccantezza. Tra tutte, la specie più comune e diffusa commercialmente è il Capsicum annuum.

La colorazione del peperoncino, che può variare dal giallo al verde, dal rosso scuro al viola, è determinata dai carotenoidi, la cui concentrazione cambia in base al grado di maturazione del frutto. Tuttavia, è la capsaicina, un alcaloide presente principalmente nella parte interna del frutto e nei tessuti a cui sono attaccati i semi, a conferire al peperoncino la sua caratteristica piccantezza. Il livello di capsaicina varia a seconda della specie, ed è questa sostanza che interagisce con i recettori del gusto nella bocca, nello stomaco e persino nell’ano, generando il tipico senso di bruciore.

Oltre al suo utilizzo culinario, il peperoncino è apprezzato anche per i suoi benefici per la salute. Secondo la medicina cinese e l’Ayurveda, il peperoncino è considerato un ottimo rimedio naturale contro la depressione, l’inappetenza e il dimagrimento eccessivo. Questo perché entrambe le tradizioni attribuiscono al peperoncino un’azione rigenerante sul sangue, migliorando la circolazione e stimolando il metabolismo.

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SCALA DI SCOVILLE: MISURARE LA PICCANTEZZA DEL PEPERONCINO

La scala di Scoville è lo strumento standard utilizzato per misurare il grado di piccantezza dei peperoncini, un parametro che dipende dalla quantità di capsaicina presente nel frutto. La scala prende il nome dal chimico Wilbur Scoville, che la ideò per quantificare la sensazione di calore che i peperoncini producono al contatto con i recettori del gusto.

Il calcolo della scala di Scoville parte da un valore di 0, rappresentato dal peperone dolce, che non contiene capsaicina, e può arrivare fino a 15-16 milioni di unità, corrispondenti alla capsaicina pura.

Il peperoncino più piccante al mondo è l’americano Carolina Reaper, che detiene il record con valori superiori a 2.200.000 unità sulla scala di Scoville. Questo lo rende estremamente piccante, tanto da richiedere precauzioni speciali durante la manipolazione e il consumo.

In Italia, i peperoncini sono generalmente meno piccanti rispetto ai loro omologhi internazionali, ma tra i più piccanti c’è il peperoncino calabrese. Questo peperoncino, conosciuto per il suo sapore intenso, è un ingrediente fondamentale della famosa ‘nduja, un insaccato morbido e particolarmente piccante tipico della Calabria.

In sintesi, la scala di Scoville è un indicatore fondamentale per chi desidera conoscere e apprezzare i diversi livelli di piccantezza offerti dai vari peperoncini, da quelli italiani più miti a quelli estremi come il Carolina Reaper.

Scala di Scoville (Unità di Piccantezza)Esempi di Peperoncini
0Peperone dolce
100 – 500Peperoncino Banana (Banana Pepper)
1.000 – 2.000Peperoncino Poblano
2.500 – 5.000Peperoncino Jalapeño
15.000 – 30.000Peperoncini italiani (media)
30.000 – 50.000Peperoncino Cayenna
100.000 – 350.000Peperoncino Habanero
855.000 – 1.463.700Peperoncino Naga Viper
1.400.000 – 2.200.000Peperoncino Carolina Reaper
15.000.000 – 16.000.000Capsaicina pura

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IL PEPERONCINO: PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Il peperoncino è una spezia molto apprezzata in cucina, dove trova largo impiego sia fresco che essiccato, aggiungendo piccantezza e sapore a numerose preparazioni. Oltre a essere un ingrediente versatile, il peperoncino offre anche benefici nutrizionali significativi.

Dal punto di vista calorico, il peperoncino ha un apporto energetico modesto, con circa 20 Kcal per 100 grammi. Contiene pochissime proteine e grassi, è privo di colesterolo e offre una buona quantità di fibra alimentare, utile per la digestione e il benessere intestinale.

Sul fronte delle vitamine, il peperoncino è particolarmente ricco di vitamina C e vitamina A. La vitamina C è essenziale per il sistema immunitario, mentre la vitamina A, che è supportata anche dai carotenoidi presenti nel peperoncino, è fondamentale per la salute della pelle e della vista. I carotenoidi, precursori della vitamina A, sono potenti antiossidanti che proteggono il corpo dai danni dei radicali liberi.

Tra i sali minerali, il peperoncino è una fonte di potassio, fosforo e magnesio, minerali importanti per il mantenimento della funzione muscolare, ossea e nervosa.

Inoltre, il peperoncino contiene polifenoli come la luteolina e la quercetina, due flavonoidi noti per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, che contribuiscono alla protezione delle cellule e alla prevenzione di malattie croniche.

È interessante notare che la concentrazione di alcuni micronutrienti può variare tra il peperoncino fresco e quello essiccato. Durante il processo di essiccazione, infatti, il contenuto di acqua diminuisce, mentre la concentrazione di sostanze come la capsaicina aumenta. Poiché i peperoncini destinati all’essiccazione vengono solitamente lasciati maturare completamente, al termine del processo presentano una concentrazione elevata di capsaicina, rendendoli più piccanti rispetto ai peperoncini freschi.

NutrienteQuantità per 100 g di Peperoncino
Acqua (g)93.89
Energia (kcal)20
Proteine (g)0.86
Lipidi (g)0.17
Carboidrati disponibili (g)4.64
Fibre (g)1.7
MINERALI
Sodio (mg)3
Potassio (mg)175
Calcio (mg)10
Fosforo (mg)20
Ferro (mg)0.34
Magnesio (mg)10
Zinco (mg)0.13
Rame (mg)66
Manganese (mg)122
VITAMINE
Tiamina (mg)57
Riboflavina (mg)28
Niacina (mg)480
Vitamina B6 (mg)224
Folati (μg)10
Vitamina C (mg)80.6
Vitamina A retinolo equivalente (μg)18
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BENEFICI DEL PEPERONCINO

Il peperoncino non è solo un potente insaporitore, ma anche una fonte di numerosi fitocomposti che offrono molteplici benefici per la salute. Tra questi, la capsaicina è uno dei più studiati, grazie alle sue proprietà digestive, antiossidanti, vasodilatatrici e antibatteriche. Questo composto supporta la circolazione sanguigna e gioca un ruolo fondamentale nella protezione della salute cardiovascolare.

SUPPORTO AL SISTEMA CARDIOVASCOLARE

Studi recenti hanno dimostrato che il consumo di alimenti ricchi di quercetina, un flavonoide polifenolico presente nel peperoncino, è associato a un ridotto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. La quercetina, insieme agli altri antiossidanti contenuti nel peperoncino, contribuisce a proteggere il sistema cardiocircolatorio. Inoltre, il potassio, un elettrolita presente nel peperoncino, facilita la vasodilatazione naturale, rilassando le pareti dei vasi sanguigni. Questo effetto consente un maggiore afflusso di sangue, contribuendo a mantenere la pressione sanguigna a livelli ottimali e a regolare la frequenza cardiaca, migliorando complessivamente la salute cardiovascolare.

MIGLIORAMENTO DELLA DIGESTIONE

Il peperoncino favorisce anche la digestione. Alcune ricerche suggeriscono che il consumo di peperoncino migliora il legame con l’acido biliare, riducendo il ricircolo degli acidi biliari digestivi. Questo processo comporta l’utilizzo del colesterolo per sintetizzare l’acido biliare, riducendo così l’assorbimento dei grassi. Inoltre, stimola la produzione di succhi gastrici, facilitando la digestione. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare questi potenziali benefici per l’apparato digerente.

AZIONE ANTINFIAMMATORIA

I carotenoidi presenti nel peperoncino, grazie alle loro proprietà antiossidanti, giocano un ruolo cruciale nella modulazione dei processi infiammatori. Questi composti inibiscono l’azione delle molecole coinvolte nelle infiammazioni, particolarmente efficaci nelle vie respiratorie. Il peperoncino è ricco di sostanze antinfiammatorie non solo nel frutto, ma anche nelle foglie, rendendolo un potente alleato contro le infiammazioni.

UN BRUCIA GRASSI NATURALE

La capsaicina potrebbe anche contribuire alla perdita di peso. Alcuni studi suggeriscono che questo composto aiuta a ridurre l’appetito e a aumentare il metabolismo dei grassi. Una ricerca olandese condotta su 24 persone ha mostrato che l’assunzione di capsaicina prima di un pasto può ridurre l’appetito e, di conseguenza, l’apporto calorico. Tuttavia, le evidenze scientifiche sono ancora contrastanti e necessitano di ulteriori approfondimenti.

PREVENZIONE DELLE MALATTIE OCULARI

Con l’avanzare dell’età, aumenta il rischio di malattie oculari come la cataratta e la degenerazione maculare senile. Il peperoncino, grazie al suo contenuto di antiossidanti e antinfiammatori come i carotenoidi (zeaxantina e β-carotene), le vitamine C ed E, la luteina e lo zinco, può ridurre significativamente il rischio di queste patologie. Uno studio condotto nell’ambito dell’AREDS (Age-Related Eye Disease Study) ha evidenziato che un elevato apporto dietetico di carotenoidi, luteina e zeaxantina può ridurre fino al 35% il rischio di sviluppare cataratta e degenerazione maculare senile.

BIBLIOGRAFIA

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  2. Zhang, Y., Liu, Z., & Liu, X. (2018). The Antioxidant and Anti-Inflammatory Effects of Capsaicin on Atherosclerosis via Regulating the Expression of SR-BI in High-Fat Diet Rats. Molecules, 23(12), 3180. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30544614/
  3. Hung, C. F., Huang, T. F., & Chen, B. H. (2015). Shaping the Antioxidant Profiler of Fresh Peppers and Chilies: The Roles of Maturity and Different Drying Methods. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 63(43), 9682-9690. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26401379/

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