Consulenza scientifica
Ha collaborato al presente testo Alex Boncompagni, Medico Specializzando in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico presso Università degli Studi di Siena, UOS Medicina dello Sport e Riabilitativa.
COLESTEROLO LDL: QUELLO CATTIVO
Il controllo dei valori di colesterolo ha da sempre un ruolo centrale in ambito di prevenzione di eventi cardiovascolari, come ad esempio infarti del miocardio o ictus cerebrali. Negli anni le principali società scientifiche internazionali si sono adoperate per stilare ed aggiornare le linee guida in merito alla gestione dei fattori di rischio cardiovascolari. Grazie agli studi più recenti, i valori di riferimento sono cambiati negli anni, andando verso target più bassi e focalizzandosi principalmente sui livelli di colesterolo LDL.
A tal proposito è necessario infatti fare una doverosa precisazione: non bisogna far riferimento al colesterolo totale per sapere se i valori di colesterolo sono normali oppure no. Al contrario di quanto comunemente noto, infatti, questo parametro è ormai obsoleto e privo di valenza clinica per gli addetti ai lavori.
Ad oggi, il valore di interesse è quello del cosiddetto colesterolo “cattivo”, ovvero il colesterolo LDL (low-density lipoprotein), che può essere espressamente richiesto come valore negli esami ematochimici oppure ricavato con la semplice formula: Colesterolo totale – Colesterolo HDL – 1/5 Trigliceridi (seppure la formula non performa perfettamente per valori molto alti o molto bassi di colesterolo).
Spesso troviamo valori di riferimento errati (es. 130-140 o addirittura 160 mg/dl), ma anche in caso di valori corretti (116 mg/dl) bisognerebbe comunque rivedere il tutto alla luce della storia clinica del singolo soggetto.
I VALORI DI RIFERIMENTO DEL COLESTEROLO
Per far chiarezza in merito ai valori di riferimento, che a volte appaiono non aggiornati nei valori di normalità riportati a lato da alcuni laboratori, è necessario far riferimento alle linee guida, pubblicate nel 2021 dalla European Society of Cardiology (ESC), in ambito di prevenzione delle patologie cardiovascolari nella pratica clinica.
In questo documento viene evidenziato in maniera chiara come non si possa far riferimento ad un singolo valore per tutta la popolazione, ma il target va individualizzato in base al rischio cardiovascolare del singolo. Tale rischio viene calcolato secondo un punteggio chiamato SCORE2 (oppure SCORE2-OP nella popolazione ultrasettantenne) che si basa sull’impatto dei singoli fattori di rischio, come il sesso, il diabete mellito di tipo 2, l’abitudine tabagica, l’ipertensione arteriosa ed appunto il colesterolo LDL.
Tra i vari parametri considerati c’è anche la nazione di origine, dato che ogni stato ha un rischio intrinseco basato su alcuni fattori tra cui stile di vita ed alimentazione; l’Italia purtroppo, proprio nel 2021, è stata declassata, passando da Paese a basso a moderato rischio cardiovascolare.
LE CLASSI DI RISCHIO
Questo score restituisce come risultato la percentuale di probabilità del singolo di avere un evento cardiovascolare nei successivi 10 anni, inserendo il soggetto all’interno di una classe di rischio che si associa ad un determinato livello di LDL da raggiungere e mantenere. Più nel dettaglio:
- Nella popolazione generale < 40 anni, in assenza di fattori di rischio e di pregressi eventi cardiovascolari, il colesterolo LDL si dovrebbe mantenere < 116 mg/dl.
- Nella popolazione definita a basso rischio (SCORE2 < 2,5% sotto i 50 anni, < 5% tra 50-70 anni e < 7,5% sopra i 70 anni), il target di LDL è < 100 mg/dl.
- Nella popolazione definita a rischio intermedio (SCORE2 2,5-7,5% sotto i 50 anni, 5-10% tra i 50-70 e 7,5-15% sopra i 70 anni, oppure con storia di diabete mellito di tipo 2 da più di 10 anni), il target di LDL è < 70 mg/dl.
- Nella popolazione definita a rischio elevato (SCORE2 > 7,5% sotto i 50 anni, > 10% tra 50-70 e > 15% sopra i 70 anni, oppure con un evento cardiovascolare maggiore documentato), il target di LDL è < 55 mg/dl.
- Nella popolazione definita a rischio molto elevato, ovvero coloro che hanno avuto un secondo evento cardiovascolare ravvicinato rispetto al primo, il target di LDL è < 40 mg/dl.
Il calcolo di questo score di rischio è solitamente effettuato dal medico per impostare una terapia adeguata a far rientrare il paziente all’interno del proprio target. Per la popolazione generale è comunque possibile calcolarlo anche a domicilio, sia sul web che tramite l’app per smartphone elaborata dalla stessa ESC. Così facendo, ognuno in maniera autonoma può valutare il proprio personale score e capire se si trova all’interno del range ottimale di LDL.
BIBLIOGRAFIA
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- Global Health Estimates: Life expectancy and leading causes of death and disability.
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