Consulenza scientifica
INTRODUZIONE ALLA SOIA
La Glycine max, comunemente identificata come soia, rappresenta una specie di pianta cespugliosa e trova la sua appartenenza all’interno della famiglia delle Fabaceae o Leguminose. La soia viene coltivata per i suoi baccelli, i quali ospitano fino a cinque semi ciascuno. Questa pianta assume un ruolo cruciale nell’alimentazione tradizionale dell’Estremo Oriente, in particolare in Asia, dove svolge un ruolo di rilievo all’interno delle pratiche dietetiche collettive. La soia è alla base di diverse preparazioni alimentari, come tofu, miso, latte vegetale e olio, e la sua presenza è ampiamente diffusa nella dieta del “Sol Levante“.
MECCANISMI DI RIDUZIONE DEL COLESTEROLO
La soia, considerata un legume dalle caratteristiche eccezionali, ospita molteplici elementi nutrizionali che contribuiscono in maniera significativa alla riduzione dei livelli di colesterolo. Questo la rende un’opzione nutrizionale consigliabile nell’ambito delle strategie di gestione delle dislipidemie.
Ma in che modo la soia riesce a esercitare un effetto di riduzione del colesterolo? Quali sono i meccanismi coinvolti nella sua azione?
Tra gli elementi chiave che conferiscono alla soia la sua azione ipocolesterolemizzante, rientrano le proteine, i lipidi polinsaturi, i fosfolipidi, la fibra alimentare e i fitosteroli.
Nutriente | Quantità per 100g |
---|---|
Calorie | 173 kcal |
Proteine | 16.6 g |
Carboidrati totali | 9.9 g |
– Di cui zuccheri | 2.4 g |
Grassi totali | 9 g |
– Di cui grassi saturi | 1.3 g |
– Di cui grassi monoinsaturi | 1.6 g |
– Di cui grassi polinsaturi | 5.4 g |
Fibra alimentare | 6 g |
Sodio | 2 mg |
Calcio | 277 mg |
Ferro | 15.7 mg |
Magnesio | 65 mg |
Fosforo | 194 mg |
Potassio | 620 mg |
Zinco | 4.6 mg |
Vitamina C | 6 mg |
Vitamina B6 | 0.38 mg |
Folato (Vitamina B9) | 165 µg |
Vitamina E | 0.7 mg |
Vitamina K | 47 µg |
CONTRIBUTO DELLE PROTEINE DI SOIA AL CONTROLLO DEL COLESTEROLO
Le proteine contenute nella soia rivestono un ruolo fondamentale nella sua capacità di influenzare i livelli di colesterolo nel corpo umano. Questi costituenti proteici si distinguono per il loro profilo amminoacidico e una particolare abbondanza di arginina. Il valore biologico delle proteine di soia, misurato su una scala da 0 a 100, raggiunge un punteggio di 75.
Oltre ai benefici nutrizionali, vari studi hanno evidenziato una correlazione tra il consumo di proteine isolate di soia e la riduzione dei livelli totali di colesterolo e del colesterolo LDL in individui affetti da ipercolesterolemia.
Un punto centrale è l’interazione tra le proteine di soia e i recettori presenti nel fegato. Si ipotizza che un incremento nell’assunzione di proteine di soia favorisca l’espressione dei recettori specifici per il colesterolo LDL all’interno delle cellule epatiche. Ciò faciliterebbe la captazione delle LDL circolanti e porterebbe a una riduzione marcata della loro concentrazione nel sangue. L’assunzione regolare di 25-40 g/die di proteine di soia è associata a una diminuzione di circa 20 mg/dl sia del colesterolo LDL che del colesterolo totale, un dato confermato dall’agenzia Food and Drug Administration degli Stati Uniti.
Un possibile meccanismo potrebbe derivare dalla predominanza dell’amminoacido arginina rispetto alla lisina. Questa relazione potrebbe influenzare anche la regolazione della pressione arteriosa. L’arginina, in quanto precursore dell’ossido nitrico (NOS), concorre all’elasticità dei vasi sanguigni e alla riduzione del rischio cardiovascolare, sia negli individui ipertesi che in quelli con dismetabolismo.
CONTRIBUTO DEI LIPIDI DI SOIA ALLA GESTIONE DEL COLESTEROLO
I costituenti lipidici presenti nella soia giocano un ruolofondamentale nella promozione della riduzione dei livelli di colesterolo. Tra questi, possiamo annoverare gli acidi grassi polinsaturi, i fosfolipidi e i fitosteroli.
GLI ACIDI GRASSI POLINSATURI E LA REGOLAZIONE LIPIDICA
Gli acidi grassi polinsaturi costituiscono una componente cruciale all’interno della soia, essi sono noti per la loro capacità di influire positivamente sul profilo lipidico ematico. Gli acidi grassi omega-3 agiscono prevalentemente sui trigliceridi, mentre gli omega-6 influenzano sia il colesterolo LDL che HDL, determinando una significativa riduzione del colesterolo totale.
L’IMPORTANZA DEI FOSFOLIPIDI
I fosfolipidi, rappresentati principalmente dalla lecitina, sono una parte integrante dei lipidi della soia. Questi composti giocano un ruolo rilevante nell’affrontare l’ipercolesterolemia attraverso meccanismi multifattoriali. Essi interagiscono con il colesterolo nel tratto intestinale, contribuendo alla sua riduzione nell’assorbimento, soprattutto in concomitanza con la presenza di fibra alimentare. Una volta assorbiti, i fosfolipidi partecipano alla formazione dell’enzima Lecitina Colesterolo Acil Transferasi (LCAT), che agevola l’incorporazione del colesterolo libero all’interno delle lipoproteine ad alta densità (HDL), comunemente note come “colesterolo buono“. Questo processo contribuisce all’aumento dei livelli di HDL nel sangue. È interessante sottolineare che la lecitina svolge anche una funzione di stabilizzazione del colesterolo presente nella bile, offrendo una protezione dal rischio di formazione di calcoli biliari.
FITOSTEROLI DELLA SOIA E IL CONTROLLO DELL’ASSORBIMENTO DEL COLESTEROLO
Tra gli elementi di rilevanza all’interno della soia, i fitosteroli emergono come molecole steroidee di origine vegetale, coinvolte direttamente nella riduzione dell’assorbimento intestinale del colesterolo. La loro affinità chimica con il colesterolo consente di legarlo, impedendone il passaggio attraverso la mucosa intestinale. Inoltre, i fitosteroli, analogamente agli isoflavoni, dimostrano un’efficace azione antiossidante, indipendentemente dalla loro interazione con il colesterolo. Questo si traduce in una riduzione dello stress ossidativo sulle lipoproteine a bassa densità (LDL), note anche come “colesterolo cattivo“. Tale protezione consente alle LDL di mantenere la loro capacità di legarsi ai recettori epatici, favorendo la loro captazione e prevenendo così il deposito nelle pareti vasali, mitigando il rischio di aterosclerosi.
RUOLO DEI FITOSTEROLI NELLA SALUTE CARDIOVASCOLARE E OLTRE
I fitosteroli, oltre alla loro azione sulla gestione del colesterolo, si rivelano dei potenti antiossidanti. Questo aspetto è di particolare importanza per la salute cardiovascolare. La riduzione dello stress ossidativo a carico delle LDL contribuisce a preservarne l’efficacia nel legarsi ai recettori epatici, evitando la formazione di depositi e l’insorgenza di aterosclerosi. Va inoltre notato che i fitosteroli vengono definiti anche fitoestrogeni. Dopo una conversione in agliconi da parte dei batteri intestinali, questi composti vengono assorbiti, elaborati dal fegato e riversati nel flusso sanguigno sotto forma di molecole simili agli estrogeni. Questo fenomeno può giocare un ruolo chiave nella minor percezione dei sintomi della sindrome climaterica (menopausa) e nella riduzione dell’incidenza dell’osteoporosi, caratteristiche più accentuate nella popolazione femminile orientale rispetto a quella occidentale.
IL CONTRIBUTO DELLA FIBRA SOLUBILE
Infine, la fibra solubile assume un ruolo significativo nell’ambito della soia e della gestione del colesterolo. Questo componente, presente anche in altri alimenti di origine vegetale, ha la capacità di trattenere acqua e formare un gel nell’intestino, influenzando l’assorbimento dei nutrienti. Oltre a regolare il transito intestinale, la fibra solubile contribuisce alla modulazione della curva glicemica e ostacola l’assorbimento del colesterolo.
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