CETRIOLO: TANTE VITAMINE E POCHE CALORIE

Il cetriolo: un alimento sempre presente sulle nostre tavole durante la stagione estiva. Ricco di acqua contribuisce all’idratazione del nostro organismo. Importante l’apporto di vitamina C e vitamina K che favoriscono il nostro benessere. A basso contenuto calorico è ideale nelle diete finalizzate alla perdita di peso. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Martinelli

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in dietistica nel 2014; laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione nel 2016. Lavora presso l’UOSA Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese. Relatore in numerosi congressi in ambito nutrizionale e docente nei corsi per il personale dell’AOU Senese.

IL CETRIOLO

Il cetriolo (Cucumis sativus L.) è un ortaggio da frutto rampicante erbaceo annuale che appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae e proviene dalla foresta pluviale tropicale ai piedi meridionali dell’Himalaya. In base alla sua posizione geografica, può essere classificato in quattro gruppi:

  • gruppo indiano
  • gruppo eurasiatico
  • gruppo dell’Asia orientale
  • gruppo Xishuangbanna

Il cetriolo è una coltura economicamente importante nel mondo. I suoi frutti sono fragranti e deliziosi con arricchimento nutritivo che possono essere consumati freschi o trasformati in sottaceti.

Si ritiene che la capacità del cetriolo di produrre frutti di grandi dimensioni si sia evoluta attraverso l’addomesticamento a lungo termine del cetriolo selvatico e Cucumis sativus L. var. hardwickii è considerato l’antenato del cetriolo coltivato.

Il suo frutto è piccolo e rotondo e lungo circa 3-5 cm. Inoltre, ha una grande quantità di spine sulla sua epidermide. È così amaro che è difficile da mangiare. Oggi la lunghezza del frutto del cetriolo ampiamente coltivato è di circa 10-30 cm e anche la forma del frutto è diventata oblunga, il che ha mostrato grandi variazioni rispetto ai suoi antenati.

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PROPRIETÀ

Poveri di calorie, i cetrioli, sono indicati nelle terapie dietetiche per il controllo del peso, favorisco la sazietà e grazie all’elevato contenuto di acqua sono dissetanti, favoriscono l’idratazione e hanno azione drenante.

Sono utilizzati anche come emolliente nelle applicazioni cutanee.

Tra le vitamine del cetriolo troviamo la vitamina K e vitamina C concentrate soprattutto nella buccia esterna, mentre tra i minerali troviamo il potassio e il manganese.

La presenza delle cucurbitacine è responsabile dell’amaro nei frutti del cetriolo. Oltre alla cucurbitacina, le catechine sono anche uno dei fattori chiave che fanno sì che il cetriolo produca astringenza.

CONTROINDICAZIONI

Per alcuni soggetti il cetriolo è un alimento difficilmente digeribile. In questi casi, per aumentarne la digeribilità, è consigliabile eliminare la buccia, tagliarlo a rondelle, salarlo e lasciarlo in un colino per almeno mezz’ora.

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CURIOSITÀ: LA FACUSSA

La facussa è un ortaggio, che potremmo definire così: una varietà più dolce di cetriolo, con una forma particolare, che crescendo si attorciglia su stessa, simile alla zucchina ma con un sapore leggermente più salato. Fu introdotta dai primi tabarchini che arrivarono in terra sarda intorno al 1700 dalla Tunisia, dove è nota come faguss, ma oggi è considerato a tutti gli effetti dell’isola di San Pietro, tant’è che proprio di recente l’Associazione LAORE ha avviato una procedura per riconoscere la facussa come un prodotto tipico di Carloforte.

Da buon ortaggio rustico, si presta bene al clima locale: “di solito si coltiva in pieno campo in primavera“. La facussa si raccoglie poi tra metà giugno e fine luglio, periodo variabile a seconda del clima, quindi si consuma immatura quando raggiunge circa quaranta centimetri di lunghezza, mentre si portano a completa maturazione solo quelle che saranno destinate alla conservazione dei semi.

Trovare la facussa non è semplice, poiché attualmente è disponibile ancora solo come autoprodotto, a livello familiare, o al massimo in qualche mercato. La facussa di solito si consuma cruda in insalata, quasi sempre accompagnando i piatti a base di tonno. Uno di questi è la capunadda, chiamato anche il pane dei pescatori, che altro non è che un’insalata molto fresca, simbolo dell’estate carlofortina.

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BIBLIOGRAFIA

  1. Zhang J, et al. The formation of fruit quality in cucumis sativus L. Review. Front Plant Sci. 2021 Sep 23;12:729448
  2. Forss D, Dunstone E, Ramshaw E, Stark W. The flavor of cucumbers. J. Food Sci. 1962, 27 90–93
  3. Qiao H., Zhu F., Li C., Zhang H. Inherited analysis on nutrient quality character of cucumber. J. Northeast Agric. Univ. 2005, 36 290–293

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